Putin minaccia l'Occidente e rompe il patto sul nucleare: "Pronti a spingerci più a Ovest"

Nel discorso davanti ai parlamentari russi lo zar rivendica le conquiste e annuncia la sospensione del trattato Start con gli Usa. Sull’offensiva: allontaneremo la minaccia delle armi ad ampio raggio dai confini. L’analista: "Solita retorica"

Roma, 22 febbraio 2023 - La Russia di Vladimir Putin è pronta a sfidare il mondo, per la precisione la parte occidentale. Il presidente, ieri, ha tenuto il tradizionale discorso sullo Stato della Nazione, il primo dall’inizio della guerra contro l’Ucraina, che fra due giorni marcherà il primo anniversario dal suo inizio. Quasi due ore, nelle quali sono stati toccati vari argomenti, dalla sospensione del trattato New Start sulla proliferazione delle armi nucleari, al conflitto, dai giudizi su un Occidente "debole e corrotto", agli obiettivi della Russia. Tanta propaganda per un presidente dai toni assertivi e che rimandava questo appuntamento da settimane.

Il piano di pace cinese: "Donbass sotto controllo russo e Ucraina fuori dalla Nato"

Secondo Giovanni Savino, storico, docente all’Università Federico II di Napoli e che ha vissuto in Russia 15 anni, però, i messaggi lanciati da Putin sono già stati ripetuti in passato. "Si tratta di un discorso senza grosse novità rispetto ai precedenti – ha spiegato il professor Savino –, con la rievocazione dei torti storici e della difesa del diritto della Russia a essere forte, citando il premier zarista Stolypin. L’impressione è che vi sia una volontà, nemmeno tanto implicita, di rendere la guerra un elemento della quotidianità russa, con il sostegno ai militari e alle famiglie, la cui applicazione e relative responsabilità verranno delegate alle autorità federali e locali".

Vladimir Putin (70 anni) entra nella sala del palazzo Gostiny Dvor
Vladimir Putin (70 anni) entra nella sala del palazzo Gostiny Dvor

"Decadenza occidentale"

Le critiche di Putin al sistema di valori occidentali sono uno dei suoi principali cavalli di battaglia. Il presidente russo si considera da sempre il vero difensore della civiltà occidentale, condannando un Occidente che, con i suoi costumi corrotti "contribuisce solo alla distruzione della famiglia, della cultura e dell’identità nazionale". Anche questa volta, l’affondo non si è fatto attendere, con il numero uno di Mosca che, nel discorso di ieri si è scagliato in particolare contro la pedofilia. Secondo Putin nella società occidentale "abusi sui minori e pedofilia sono considerati la norma", lasciando intendere che in Russia questo fenomeno è molto meno presente e non rimane senza una punizione esemplare.

Non poteva mancare un attacco alla comunità Lgbt, contro la quale, proprio di recente, Putin ha fatto approvare una legge molto restrittiva, e contro il clero "costretto a benedire i matrimoni fra persone dello stesso sesso".

Attacco all'Italia

Il presidente non ci sta ad accettare le accuse occidentali per le quali la Russia è uno Stato invasore e che si sta macchiando di gravi crimini di guerra e contro l’umanità. Per ‘smascherare’ quelle che per lui sono "menzogne inventate per denigrarci", il numero uno di Mosca ha ricordato in quante occasioni il suo Paese non abbia esitato ad accorrere in aiuto di nazioni che si trovavano in difficoltà a causa della pandemia da Covid-19 o calamità naturali. Fra queste, per prima, ha citato l’Italia, che accolse una nutrita delegazione di soccorritori e medici russi nella prima fase del Coronavirus. "Sappiamo essere amici e mantenere la parola, senza esitazione, andiamo in aiuto di chi è in difficoltà", ha detto Vladimir Putin, ricordando anche il contingente che la Russia ha inviato a seguito del tragico sisma in Turchia e Siria. Il presidente però si è dimenticato di ricordare che, in entrambi i casi, Mosca è stata accusata di aver infiltrato agenti dei servizi segreti.

I nuovi confini russi

Putin ha rivendicato risultati conseguiti sul campo dall’esercito russo, anche per contrastare le notizie lontane dalla propaganda ufficiale e che vogliono le forze armate di Mosca in difficoltà. Il presidente ha evidenziato come, con la conquista delle terre nelle regioni di Kherson, Melitopol e della città martire Mariupol, che hanno delineato una continuità territoriale fra la Russia e la Crimea. Proprio a questo proposito, Putin ha dichiarato: "Il mare di Azov è diventato di nuovo il mare interno della Russia. Faremo rinascere le industrie e i porti del mare di Azov, costruiremo strade come abbiamo fatto in Crimea, aiutando tutte le quattro regioni annesse. Ora siamo nuovamente insieme e saremo ancora più forti". In realtà le quattro regioni (Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson) non solo non sono riconosciute ufficialmente dalla comunità internazionale, ma sono state conquistate solo in modo parziale dalle armate di Mosca e sono dunque ancora sotto l’Ucraina.

La minaccia nucleare

Non solo la Russia sospende il trattato New Start, Putin ha accusato Occidente e Ucraina di aver provocato Mosca anche sotto questo aspetto. Secondo lui, sono stati gli Usa a continuare le attività di ricerca sulle armi nucleari, obbligando il Paese a regolarsi di conseguenza. Il presidente ha anche insinuato che l’Ucraina vuole l’arma atomica, quando, al contrario, proprio Kiev nel 1994 rinunciò al proprio arsenale. "La sospensione della partecipazione russa agli accordi sul controllo degli armamenti – ha spiegato ancora il professor Savino – può essere vista sia come risposta a Joe Biden e alla sua visita a Kiev sia come ulteriore riaffermazione della volontà di un nuovo quadro delle relazioni con le potenze occidentali. Non è un caso che Putin abbia citato anche gli arsenali di Francia e Gran Bretagna". Una Russia sempre più importante nell’arena internazionale a suon di testate nucleari, insomma.

A questo proposito, il presidente ha detto: "La forza di deterrenza nucleare della Russia è dotata al 90% di armi avanzate. Un livello che potrebbe essere esteso all’intero esercito".

Una guerra lunga

L’ultimo fra i punti principali toccati dal presidente è la determinazione di Mosca a rispondere agli attacchi che arriveranno dall’Ucraina e dai suoi alleati, con particolare riferimento al possibile utilizzo di armi a lungo raggio. "Più useranno sistemi a lungo raggio – ha detto Putin – più dovremo tenere lontana la minaccia dai nostri confini, è chiaro e naturale. L’obiettivo dell’Occidente è portare la Russia a una sconfitta strategica ed eliminarci per sempre". La Russia, ha proseguito, avrebbe voluto risolvere pacificamente la questione ucraina, ma l’Occidente l’ha ingannata sostenendo il "regime neonazista" di Kiev che meditava di attaccare le autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk e la Crimea. L’arrivo di armi a lungo raggio, comunque, permetterà a Putin di giustificare davanti al suo popolo la nuova offensiva che ci sarà nelle prossime due settimane. "La guerra continuerà – chiosa il professor Savino – al momento ogni ipotesi di negoziato rimane lontana".

Economia autarchica

Gran parte del discorso è stato dedicato all’economia, con varie promesse di futuri investimenti e sostegni alle famiglie. Ma soprattutto il presidente ha chiamato tutti a raccolta per costruire un nuovo modello di sviluppo basato sulle risorse interne, di fronte alla sfida delle sanzioni internazionali. E ha riservato una stilettata agli oligarchi che hanno visto le loro proprietà congelate in Occidente. "Nessuno dei comuni cittadini – ha affermato – è dispiaciuto per coloro che hanno perso i loro capitali, yacht e palazzi all’estero". "Non supplicate l’Occidente per riavere i vostri soldi – ha insistito Putin – e non investite all’estero, ma in Russia. Lo Stato e la società vi sosterranno".