Putin: "La guerra contro i neonazisti in Ucraina era inevitabile"

La propaganda del Cremlino a caccia di pretesti per giustificare l'aggressione

Roma, 4 novembre 2022 - "Lo scontro della Russia con il regime neonazista emerso sul territorio dell'Ucraina era inevitabile, e se a febbraio non fossero state intraprese azioni appropriate da parte nostra, tutto sarebbe stato lo stesso, solo da una posizione peggiore per noi", ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin in un discorso ripreso dall'agenzia di stampa statale russa Tass. La propaganda del Cremlino dipinge falsamente il governo ucraino come un covo di fascisti e questo è stato uno dei pretesti usati dal Cremlino per attaccare l'Ucraina dicendo di volerla "denazificare". La sensazione è che Putin voglia dimostrare al mondo che il popolo russo sia compatto di fronte alla politica estera di fronte all'aggressione all'Ucraina.

Vladimir Putin alla Festa dell'Unità nazionale
Vladimir Putin alla Festa dell'Unità nazionale

Intanto il presidente russo ha spiegato che dall'avvio della mobilitazione parziale lanciata in Russia a settembre per rafforzare le forze di Mosca, 318mila uomini sono stati mobilitati in Russia e 49mila di loro sono già nella zona di combattimento. Putin sottolineando che anche grazie "all'afflusso di volontari" che si sono fatti avanti per combattere si è superato l'obiettivo di 300mila fissato dal ministro della Difesa, Sergei Shoigu. Un risultato raggiunto anche grazie alla legge formata di recente dal presidente russo che consente la mobilitazione delle persone che hanno commesso reati gravi. Lo ha riferito l'agenzia di stampa Ria, precisando che il provvedimento riguarda anche le persone con condanne in corso. La legge esclude invece coloro che sono stati condannati per abusi sessuali su minori, tradimento, spionaggio o terrorismo. Sono esclusi anche i condannati per tentato omicidio di un funzionario governativo, dirottamento di un aereo e manipolazione illegale di materiali nucleari e sostanze radioattive.