Putin: "Pronti ad aumentare gas all'Ue. Ma niente energia a chi mette il price cap"

Il presidente russo ha aperto alla possibilità di usare il Nord Stream 2 per riprendere i flussi. Ma Berlino: "La Russia non è più un fornitore affidabile". Ue cauta sul price cap: "Meglio negoziare con i fornitori"

Mosca, 12 ottobre 2022 - Il presidente russo Vladimir Putin ha tenuto un discorso alla settimana dell'energia in corso a Mosca in cui è tornato a parlare di Nord Stream e dell'attacco contro il gasdotto. "I beneficiari della rottura del Nord Stream sono evidenti: gli Usa che ora possono fonire risorse energetiche a prezzi elevati" (come il loro gas naturale liquefatto), ma anche "l'Ucraina e la Polonia" ha detto. "Del resto, l'importanza geopolitica dei restanti sistemi per il gas è in aumento: questi attraversano il territorio della Polonia, Yamal-Europa, e quello dell'Ucraina, due linee, tutto costruito dalla Russia a suo tempo con i propri soldi", ha denunciato. "Lo scopo dell'atto terroristico contro i gasdotti Nord Stream era quello di minare la sicurezza energetica dell'intero continente. Dietro il sabotaggio c'è qualcuno che vuole tagliare completamente i legami tra la Russia e l'Ue e così indebolire l'Europa", ha aggiunto.

Il presidente russo Vladimir Putin (Epa)
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Visto che il Nord Stream 1 è irrimediabilmente danneggiato ("E' possibile riparare i danni causati dalle esplosioni lungo le linee del gasdotto Nord Stream, ma avrà senso solo se continueranno a funzionare e la loro sicurezza verrà grantita", ha detto Putin), si potrebbe comunque riprendere il discorso del Nord Stream 2, che non è mai stato avviato per via della guerra. Lo suggeriscono le parole del presidente: "La Russia è pronta a forniture energetiche aggiuntive all'Europa, anche per questo autunno-inverno, la palla è in mano all'Ue. Mosca è pronta a fornire gas attraverso la linea del Nord Stream 2", ha dichiarato il presidente russo parlando a una conferenza sull'energia a Mosca.

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In realtà la portavoce del governo tedesco, Christiane Hoffmann, ha liquidato le ultime affermazioni di Putin sulla disponibilità a utilizzare Nord Stream 2 con il commento "nice try", bel tentativo. "La Russia non è più un fornitore affidabile. Già prima dei danni al gasdotto Nord Stream 1 il gas non è più fluito", ha aggiunto la portavoce che ha poi ricordato che non esiste un embargo sul gas russo, rispondendo alle domande in conferenza stampa a Berlino. 

Se Putin apre, infatti, in Europa si parla in continuazione di sanzioni, tra cui i discussi price cap. Sul tetto al prezzo del gas e del petrolio, che Putin definisce un "gioco truccato", Mosca non cambia posizione, come c'è da immaginarsi. "La Russia non fornirà risorse energetiche ai Paesi che ne limitano i prezzi", ha ribadito il presidente. E il price cap sul petrolio russo "minaccia il benessere di miliardi di persone", mentre "la Russia manterrà la produzione attuale fino al 2025".

Ue cauta sul price cap

Se Putin non si muove di un millimetro sul price cap, l'Europa resta cauta. "Riteniamo che negoziare il prezzo con i fornitori" sia una opzione "migliore" del tetto al prezzo, dice la commissaria Ue all'Energia Kadri Simson in conferenza stampa a Praga dopo il vertice informale dei ministri europei dell'Energia. Ma se ciò non fosse possibile, la Commissione valuta "un meccanismo per limitarli" in ogni caso.  Simson ha confermato che la Commissione presenterà il pacchetto martedì, 18 ottobre.