"Putin operato di cancro alla tiroide". Il corpo dei dittatori, segreto di stato

Il Cremlino smentisce il sito d’informazione indipendente Proekt. Il dossier: visitato 35 volte dal super specialista a Sochi

Putin ha un tumore alla tiroide, potrebbe essere stato già operato, e ora deve sottoporsi a una terapia medica, che potrebbe avere effetti collaterali sulle sue capacità psichiche? Ciò spiegherebbe i suoi sbalzi d’umore. Continuano le voci e le indiscrezioni, più o meno attendibili, sulla salute del presidente russo, 70 anni, ma questa volta la notizia sembra molto precisa, con le date delle visite specialistiche, al Cremlino e nella residenza privata a Sochi.

Nel paese dei Putin (con l'accento sulla i)

Approfondisci:

Guerra Ucraina news, perché per Putin la Transnistria torna centrale

Guerra Ucraina news, perché per Putin la Transnistria torna centrale

Non si tratterebbe di una delle tante diagnosi a distanza dei medici della Cia. E, quel che conta, il Cremlino si è affrettato a smentire, pochi minuti dopo la diffusione della notizia. Una fretta sospetta, come prova di autenticità? Finora, a ogni voce, si era risposto con il silenzio, come se fossero notizie prive di ogni fondamento, neanche degne di una smentita.

Il presidente della Russia, Vladimir Putin, compirà 70 anni il prossimo 7 ottobre
Il presidente della Russia, Vladimir Putin, compirà 70 anni il prossimo 7 ottobre

La notizia proviene da Media Proekt, progetto in russo, un sito di informazione indipendente. Per settimane una squadra di giornalisti ha svolto un’indagine capillare, controllando tra l’altro i conti dell’ospedale CCHP, a Kuntsevo, il quartiere nella zona occidentale di Mosca, ritenuto il migliore della Russia, e il più discreto. Putin sarà l’ultimo zar, un dittatore, ma a quanto pare paga regolarmente i conti. A partire dal 2018, l’ospedale ha registrato i pagamenti ricevuti, la data delle visite, la località dove si sono recati i medici, e la loro specializzazione. È normale per tutti i capi di Stato farsi seguire da medici di fiducia nei loro viaggi, ma di solito sono cardiologi o chirurgi pronti a intervenire in casi di emergenza. Ma al seguito di Putin vanno oncologi, e chirurgi specializzati per interventi alla tiroide, Non è normale. Lo stato di salute dei leader, e soprattutto dei dittatori, da sempre è un segreto di Stato. Stalin era da settimane in fin di vita, ma dal Cremlino non giungeva alcuna notizia, favorendo la diffusione di voci allarmistiche. La morte del dittatore venne comunicata in anticipo, provocando allarme in tutto il mondo. L’agonia di Francisco Franco venne prolungata in modo crudele per guadagnare tempo, nel timore che la sua morte provocasse reazioni incontrollabili in Spagna. Anche la salute dei pontefici è un segreto ben custodito. Ancora si specula sulla morte inattesa di Papa Luciani, dopo appena 33 giorni di pontificato. La salute di Putin è diventato un problema di sicurezza. Ha perso il controllo perché sa di non avere ancora molto da vivere? L’ultima indagine di Proekt è almeno seria e documentata, non si basa su indiscrezioni.

Il dottore Yevgeny Selivanov, specialista del tumore alla tiroide, su cui ha scritto la sua tesi di dottorato, negli ultimi quattro anni si è recato per 35 volte a Sochi, la località turistica sul Mar Nero, per visitare Putin. In tutto è rimasto per 166 giorni. Del team di specialisti fa parte l’ortopedico Konstantin Simortov, probabilmente per operare e poi assistere il presidente che aveva riportato, nel 2016, una lesione alla spalla durante una partita di hockey sul ghiaccio. E Dimitri Verbovoy, specialista per malattie infettive e avvelenamenti viene consultato di frequente, è diventato amico personale del presidente che lo ha ricompensato con un’onorificenza.

L’otorinolaringoiatra Oleh Shchglov in quattro anni si è recato 59 volte a Sochi, dove è rimasto in totale per 282 giorni, ospitato nelle stanze riservate ai capi di Stato stranieri. Fa parte stabile del seguito di Putin ed è stato fotografato in diverse occasioni al suo fianco. Suo padre è stato eletto deputato alla Duma, altro segno di riconoscenza. Putin si è mostrato molto interessato ai problemi del tumori alla tiroide. Nel luglio del 2020, ha incontrato Ivan Dedov, il capo del Centro nazionale di ricerca medica, che ha sviluppato una terapia con il "Tyrogin" per evitare metastasi dopo un intervento chirurgico alla tiroide. "Lei mi garantisce che è efficace nel 90 per cento dei casi", gli ha chiesto Putin. "Senza dubbio, presidente", gli ha risposto il dottore. Il tumore alla tiroide è abbastanza raro negli uomini, si manifesta di solito oltre i 60 anni, e la sopravvivenza è elevata. Ma le terapie postoperatorie diminuiscono le difese immunitarie e, secondo i giornalisti di Proekt, ciò spiegherebbe le precauzioni prese da Putin di recente per timore divenire contagiato dal Covid. Negli incontri internazionali, con il presidente francese Macron, e il Cancelliere Olaf Scholz, ha tenuto gli ospiti a metri di distanza.