Domenica 15 Giugno 2025
REDAZIONE ESTERI

Accordo Ue-Gran Bretagna, via libera al ‘reset’. Ecco i 3 punti chiave dell’intesa post-Brexit

Patto su difesa, commercio e pesca. Starmer: “Accordo di buon senso”. Von der Leyen: “Voltiamo pagina”. Farage: “Capitolazione”

Da sx Ursula von der Leyen, Keir Starmer e Antonio Costa

Da sx Ursula von der Leyen, Keir Starmer e Antonio Costa

Bruxelles, 19 maggio 2025 - Via libera dei 27 Paesi Ue, a quanto si apprende, all'accordo tra Unione europea e Gran Bretagna, oggetto del vertice di Londra di questa mattina, il primo del post-Brexit atteso come l’occasione per suggellare quel ‘reset’ invocato dal premier laburista Keir Starmer che questa mattina ha incontrato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa. 

L'ok formale dei Paesi membri è arrivato attraverso la cosiddetta procedura scritta, che ha fatto seguito al via libera di principio della riunione dei Rappresentanti Permanenti dei 27. L'accordo riguarda un partenariato per la sicurezza e la difesa, una dichiarazione di solidarietà Gb-Ue e un'intesa comune su temi che vanno dalla difesa al commercio, dalla pesca alla mobilità giovanile.

"L'accordo di oggi segna l'inizio di un nuovo capitolo nelle nostre relazioni con il Regno Unito, che è nostro vicino, alleato e partner globale". Lo afferma un alto funzionario europeo. "Il processo negoziale che ha preceduto il vertice è proseguito fino all'ultimo minuto ma i negoziati si sono sempre svolti in uno spirito di buona fede da entrambe le parti e il risultato è molto positivo. Nessuna delle linee rosse tracciate dal Regno Unito o dall'Ue è stata superata: stiamo voltando pagina e ci stiamo avviando verso un nuovo partenariato strategico". 

Il reset - voluto tanto da Londra quanto da Bruxelles sull'onda della crisi ucraina e del terremoto scatenato da Donald Trump - avviene, secondo il funzionario, "non solo a parole ma con risultati concreti". "Una dichiarazione congiunta che definisce la nostra futura cooperazione su questioni globali fondamentali", spiega la fonte. Ovvero Ucraina, Medio Oriente, Balcani ma anche il multilateralismo e la stabilità economica. Poi ci sarà la firma di "un partenariato in materia di sicurezza e difesa che apre la strada alla partecipazione del Regno Unito ai programmi di difesa dell'Ue", come il Safe (il cui regolamento definitivo, guarda caso, è stato concordato proprio oggi da 27). Infine "un'intesa comune su un'agenda rinnovata per la cooperazione, che individua i settori in cui lavoreremo più strettamente insieme", conclude la fonte. E' qui che rientrano i temi su cui bisogna limare ancora un po' - ad esempio sulla mobilità dei giovani, compreso il rientro della Gran Bretagna nell'Erasmus - ma su cui c'è la sostanziale volontà di chiudere il prima possibile. "Continueremo ora a collaborare per esplorare risultati reciprocamente vantaggiosi in questi settori", conclude la fonte.

Un accordo raggiunto nel nome "dell'interesse nazionale" e fondato "sul buon senso, su soluzioni pratiche" per dare "il meglio al popolo britannico": secondo quanto "la nazioni indipendenti e sovrane fanno". Così il primo ministro Keir Starmer ha suggellato la formalizzazione del nuovo patto di partenariato.

"E' un giorno importante, perché stiamo voltando pagina e aprendo un nuovo capitolo. Un nuovo capitolo che è così importante in questi tempi in cui vediamo crescere le tensioni geopolitiche. Ma noi abbiamo una mentalità comune, condividiamo gli stessi valori e sappiamo che lavoriamo spalla a spalla, mano nella mano, quando si tratta di crisi e di momenti difficili", ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

Per l'opposizione britannica invece, guidata dal promotore della Brexit, Nigel Farage, si tratta di una "capitolazione".

I 3 punti chiave dell’accordo

Il nuovo 'Partenariato su sicurezza e difesa' rappresenta uno dei pilastri dell'accordo e formalizza la cooperazione già in atto tra le due sponde della Manica, in particolare sull'Ucraina e nel contenimento delle minacce russe. Il patto estende la collaborazione a settori come la lotta agli attacchi ibridi e alla disinformazione, la cybersicurezza, la difesa marittima e spaziale, e prevede la possibilità per il Regno Unito di partecipare alle iniziative Ue in ambito industriale e di appalto congiunti, anche attraverso lo strumento Safe, il prestito comune europeo da 150 miliardi di euro concordato nell'ambito del piano RearmEu. Viene istituito un 'dialogo semestrale tra l'Alta rappresentante Ue e i ministri britannici' degli Esteri e della Difesa, e la possibilità per Londra di partecipare ad alcuni Consigli Ue su base ad hoc. L'intesa - nelle intenzioni - rafforza anche la dimensione europea della cooperazione all'interno della Nato.

Sul fronte economico ed energetico, l'accordo prevede l'estensione del capitolo energia del Trade and Cooperation Agreement (Tca) e un ritorno al trading implicito di elettricità tra Ue e Regno Unito, com'era prima della Brexit. Questo meccanismo permetterà di facilitare i flussi energetici e ridurre i prezzi, garantendo anche una convergenza dinamica delle norme europee e la possibilità di ricorso alla Corte di giustizia dell'Ue per assicurare certezza giuridica agli investitori. In parallelo, le parti hanno concordato di avviare il collegamento tra i rispettivi sistemi Ets di scambio di emissioni, in vista di reciproche esenzioni dal meccanismo Ue di aggiustamento del carbonio alle frontiere (Cbam). Sebbene manchi ancora un calendario formale, sarebbe "obiettivo comune" l'attuazione degli accordi "nel più breve tempo possibile".

Importanti sviluppi riguardano anche il settore della mobilità e dell'istruzione. Il Regno Unito si è detto disponibile a negoziare la riammissione nel programma Erasmus+, mentre è stato già definito uno schema di scambio giovanile, lo Youth Experience Scheme, che faciliterà viaggi, studio, lavoro e volontariato temporaneo per giovani europei e britannici. Pur trattandosi di strumenti ancora da completare, il livello di dettaglio già raggiunto nelle intese tecniche dimostra la volontà politica di "ricostruire legami concreti tra le nuove generazioni". Sul piano commerciale e fitosanitario, l'intesa prevede la negoziazione di un accordo Sps (di applicazione delle misure sanitarie e fitosanitarie) per ridurre gli ostacoli agli scambi agroalimentari e un nuovo dialogo strutturato sulla mobilità aziendale, che si affiancherà alle regole Tca già in vigore per gli ingressi a fini economici. Saranno avviate anche intese sulla reciprocità nell'accesso agli appalti pubblici e su una maggiore prevedibilità regolatoria.

Per favorire la pesca, l'accesso reciproco alle acque dell'Ue e del Regno Unito sarà prorogato per diversi anni. Il numero è in via di definizione. Nel settore della giustizia e della sicurezza interna, le due parti hanno concordato di estendere la cooperazione con più scambi di dati tra Europol e le agenzie britanniche, inclusi impronte digitali, Dna, immagini facciali e fedine penali di cittadini di Paesi terzi. Inoltre, si rafforzeranno le collaborazioni tra le agenzie antidroga e antiterrorismo. In materia di migrazione irregolare, l'Ue e il Regno Unito si impegnano a condividere dati operativi, coordinare le azioni di contrasto ai trafficanti e rafforzare l'azione nella dimensione esterna della migrazione, con particolare attenzione all'Africa e al Mediterraneo.

L'intero pacchetto si fonda sul principio del "non ritorno" ai modelli pre-Brexit: nessuna riapertura della libera circolazione, del mercato unico o dell'unione doganale. I negoziatori hanno chiarito che "nessuna linea rossa del manifesto laburista è stata superata", ma che si è scelto di costruire sui pilastri esistenti - come l'accordo di recesso, il Tca e il Windsor Framework - ampliando l'ambizione e la portata degli accordi futuri. Resta invece fuori dal tavolo la questione di Gibilterra, ma si ribadisce l'impegno a una piena attuazione degli accordi esistenti e si incoraggiano le trattative bilaterali tra Londra e Madrid.