Washington, 12 giugno 2025 - Guardia Nazionale e Marines hanno salvato Los Angeles, ha rivendicato il presidente Donald Trump, che si è scagliato poi su Truth contro il governatore della California, Gavin Newsom (Chiamandolo Newscum): "Ha totalmente perso il controllo. Dovrebbe ringraziare per avergli salvato il culo, invece di cercare di giustificare i suoi errori e la sua incompetenza", ha sottolineato il tycoon.
Trump, dispetto alla California: stop legge auto elettriche
Ma con lo stato ribelle non finisce qui, infatti l'amministrazione Trump sta valutando la possibilità di tagliare un'ampia fetta di finanziamenti federali alla California, dopo le proteste per i raid anti migranti, si legge sul Washington Post, che cita due funzionari federali a conoscenza del piano. Intanto il numero uno della casa Bianca sta per firmare misure per abrogare le norme sui veicoli elettrici in California, norma che si prefigge di eliminare le auto a benzina dal 2035, come ennesimo sgarbo all'anima democratica del Golden State.
Newsom attacca Trump: "Non è del tutto in sé"
"La cosa che mi preoccupa ad un livello diverso è che forse lui effettivamente crede alle cose che dice, non è del tutto in sé", ha commentato Newsom usando la stessa arma che Trump utilizzava con Joe Biden, cioè una certa scarsa lucidità mentale. Il governatore della California, che è il volto della resistenza ai piani del tycoon per gli immigrati illegali, ha negato di essere stato informato della militarizzazione di Los Angeles, come aveva detto Trump. "Mente, sulla tomba di mio padre e mia madre ha mentito, è un bugiardo a sangue freddo", ha accusato il governatore 57enne, considerato non a caso uno dei principali possibili candidati dem alle presidenziali del 2038.
Le proteste continuano e si allargano
Intanto anche la scorsa notte migliaia di manifestanti sono scesi in piazza in numerose città degli Stati Uniti per dire no alle politiche migratorie del presidente e a raid dell'Agenzia federale per l'immigrazione e le dogane (Ice). Iniziate venerdì scorso a Los Angeles sono cresciute di pari passo con le azioni di repressione messe in atto dall'amministrazione Trump, arrivata a mobilitare la Guardia nazionale e i Marine in California e imporre il coprifuoco in città. E non solo a L.A., infatti a Seattle, nello Stato di Washington, sono stati arrestati otto manifestanti durante una dimostrazione contro l'Ice. La manifestazione, iniziata pacificamente in Campidoglio e spintasi fino al centro cittadino, è degenerata intorno in serata quando alcuni individui hanno incendiato un cassonetto e bersagliato la polizia con bottiglie e sassi. Proteste anche a San Francisco, Chicago, Dallas, Filadelfia, Indianapolis, Milwaukee, Boston, Atlanta e Washington.
Guardia Nazionale e Marine pronte per interventi simili
L'amministrazione Trump ha quindi respinto le critiche per la decisione di mobilitare la Guardia nazionale e i Marine a Los Angeles. Il segretario alla Difesa, Pete Hegseth, ha detto al Congresso che l'ordine firmato sabato mira a creare un precedente per interventi simili in altri Stati, sostenendo che si tratta di prevenzione. "Se altrove si dovessero verificare rivolte o minacce alle forze dell'ordine, avremo la capacità di intervenire rapidamente", ha detto Hegseth. E ieri la procuratrice generale Pam Bondi aveva confermato che l'amministrazione "non ha paura di andare oltre", minacciando il ricorso alla Legge sull'insurrezione, che consente al presidente di impiegare l'esercito per sedare rivolte interne.
Washington fa causa a New York perché protegge migranti in tribunale
Ma non c'è solo la California a far infuriare sugli immigranti Trump, infatti il dipartimento della Giustizia ha fatto causa allo Stato di New York, per contestare le politiche statali che impediscono agli agenti federali per l'immigrazione di arrestare individui che si trovano nei pressi di tribunali. La legge contestata da Washington, la Protect Our Courts Act, impedisce agli agenti federali di "arrestare immigrati pericolosi mentre si trovano all'interno di un tribunale". La Bondi ha accusato le cosiddette "città santuario" per migranti rappresentano "la causa alla base della violenza che abbiamo visto negli ultimi giorni in California, e lo Stato di New York sta attuando politiche analoghe per proteggere gli immigrati irregolari dall'espulsione".