Los Angeles, 8 giugno 2025 – Terza notte di scontri violenti a Los Angeles, dove è in atto una protesta contro i raid anti-immigrazione davanti al centro di detenzione Metropolitan Detention Center.
L'amministrazione Trump ha mobilitato circa 700 Marines per supportare le truppe della Guardia Nazionale. Ai Marines, come alle truppe della Guardia Nazionale, è vietato svolgere attività di polizia, come effettuare arresti, a meno che Trump non invochi l'Insurrection Act, che consente al presidente di utilizzare l'esercito per porre fine a un'insurrezione o a una ribellione al potere federale.
Secondo la Cnn, il dispiegamento dell'intero battaglione di Marines di stanza presso il Marine Corps Air Ground Combat Center in California "segna una significativa escalation nell'uso dell'esercito da parte di Trump". Una scelta duramente criticata dalla sindaca Karen Bass che accusa le truppe di aver creato un "caos intenzionale". Toni durissimi anche dal governatore della California: "I Marines statunitensi hanno prestato servizio onorevolmente in numerose guerre in difesa della democrazia. Sono eroi. Non dovrebbero essere schierati sul suolo americano di fronte ai propri connazionali per realizzare la folle fantasia di un presidente dittatoriale. Questo è antiamericano", scrive Newsom.
Colpiti da proiettili di gomma anche un fotoreporter britannico, operato d’urgenza, e una giornalista australiana.
Secondo quanto riferito dal Los Angeles Times, sarebbero almeno 56 i manifestanti arrestati, mentre in conferenza stampa il capo de dipartimento locale di polizia (Lapd), Jim McDonnell, ha parlato soltanto di dieci arresti, a fronte delle centinaia fermate nei giorni scorsi. Intanto la polizia ha chiuso il centro della città. L’appello dell’Onu: "Non vogliamo assistere a un'ulteriore militarizzazione di questa situazione e incoraggiamo le parti a livello locale, statale e federale a impegnarsi in tal senso”.

Trump evoca l’arresto del governatore
"Arrestate subito le persone a volto coperto". Così su Truth il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, a proposito delle proteste in corso a Los Angeles. "A Los Angeles la situazione è davvero brutta. Fate entrare le truppe", ha aggiunto Trump, per il quale "il governatore Gavin Newscum e il 'sindaco' Bass dovrebbero scusarsi con la popolazione di Los Angeles per il lavoro assolutamente orribile che hanno svolto, e questo include ora anche le rivolte in corso a Los Angeles”. Ai giornalisti che gli hanno chiesto se lo zar del confine Tom Homan dovrebbe arrestare il governatore della California, Trump ha risposto “Io lo farei”.
Reporter colpiti dai proiettili della Guardia Nazionale
Un fotoreporter britannico è stato ferito da un proiettile di gomma mentre stava documentando le proteste di Los Angeles. Nick Stern è stato sottoposto a un'operazione d'urgenza per estrarre il proiettile e ha raccontato quanto accaduto a Bbc News. "Ho sentito improvvisamente un dolore lancinante alla gamba", ha affermato, aggiungendo di essere stato soccorso dai manifestanti e poi portato in ospedale, dove si sta rimettendo.
I proiettili di gomma, come emerso da più parti, sono utilizzati dalla Guardia Nazionale intervenuta su ordine del presidente Donald Trump per fermare gli scontri tra polizia e manifestanti che protestano contro i raid delle autorità per l'immigrazione. Sul sito di Bbc News è stato pubblicato un video in cui si vede la reporter australiana dell'emittente Nine Network, Lauren Tomasi, colpita alla gamba da un proiettile di gomma sparato contro di lei da un agente di polizia da una decina di metri di distanza.
La sindaca: “Truppe schierate in modo provocatorio”
La sindaca di Los Angeles, Karen Bass, ha affermato che non c'è bisogno di truppe federali per le strade della città e che l'intervento della Guardia nazionale ha creato un "caos intenzionale". "Sembra che le truppe siano state schierate in modo provocatorio e non vedo come questo possa essere utile a Los Angeles in questo momento: non è il tipo di risorse di cui abbiamo bisogno in città", ha attaccato la prima cittadina in un'intervista alla Cnn, sottolineando che prima della decisione del presidente americano Donald Trump lei aveva assicurato alle autorità federali che la situazione "era sotto controllo".
Il governatore: “Trump, vuole il caos, non cadete nella trappola"
l governatore della California, Gavin Newsom, ha annunciato che lo Stato presenterà una causa contro il presidente Donald Trump per il dispiegamento della Guardia nazionale a Los Angeles, definendo la misura "illegale, immorale e incostituzionale". In un'intervista all'emittente Msnbc, Newsom ha accusato Trump di "gettare benzina sul fuoco" durante la crisi.
"Donald Trump ha creato le condizioni che vedete in televisione questa sera. Ha peggiorato la situazione fin da quando ha annunciato di voler prendere il controllo della Guardia nazionale. Metteremo alla prova questa sua pretesa con una causa legale domani", ha detto il governatore. Newsom ha anche contestato le affermazioni del presidente secondo cui l'intervento avrebbe riportato la calma.
"Ha detto in un tweet che ora è tutto sicuro. Ma la Guardia non era nemmeno stata ancora dispiegata. Sta semplicemente mentendo", ha dichiarato Newsom. Secondo il governatore, l'ordine federale ha violato i protocolli che prevedono un coordinamento con i governatori statali: "Non si sono mai coordinati con noi. Esiste un protocollo. Esiste una procedura. A lui non è importato. E la cosa peggiore è che ha mentito spudoratamente", ha aggiunto. Sui social, Newsom ha ribadito l'appello alla calma: "Los Angeles: non cadete nella trappola di Trump. Vuole il caos e ha istigato alla violenza. Chi aggredisce le forze dell'ordine o causa danni rischia l'arresto".

La polizia: “Nostro compito è garantire la sicurezza di tutti”
Dieci manifestanti sono stati arrestati durante gli scontri con la polizia nel centro di Los Angeles, ha dichiarato ai giornalisti il capo del dipartimento di Polizia cittadino (LAPD) Jim McDonnell in una conferenza stampa. "Il nostro compito non è dividere le comunità o politicizzare le forze dell'ordine. Il nostro compito è semplicemente garantire la sicurezza di tutti", ha dichiarato McDonnell. L'ufficiale ha affrontato la "profonda paura e ansia" della comunità, emerse dalle recenti misure di controllo dell'immigrazione, ed ha assicurato che il dipartimento è "impegnato a garantire trasparenza, responsabilità e rispetto per ogni abitante di Los Angeles, indipendentemente dal suo status di immigrazione".
McDonnell ha anche affermato che la polizia "avrebbe seguito una serie di passaggi" prima di richiedere l'invio della Guardia Nazionale, ma l'ordine, ha aggiunto, è stato impartito "dall'alto verso il basso", facendo implicito riferimento alla ferrea volontà del presidente Donald Trump. Il capo della polizia ha aggiunto che, sebbene il Lapd abbia avuto scarse interazioni con la Guardia Nazionale, il loro rapporto "è stato complessivamente straordinario".
Media: almeno 56 arresti
Almeno 56 persone sono state arrestate durante i disordini della notte scorsa nel centro di Los Angeles. Lo riporta il Los Angeles Times. Tra gli arrestati, ha riferito il capitano di polizia Raul Jovel, figurano una persona che avrebbe lanciato una molotov contro un agente e un'altra che avrebbe speronato una fila di poliziotti con una motocicletta, ferendone uno, che è stato medicato sul posto.
Le ragioni degli altri arresti non sono state subito chiarite ma in molti casi riguarderebbero la mancata dispersione di un assembramento dichiarato illegale nei pressi dell'Edward R. Roybal Federal Building.