
Karol Nawrocki, il candidato sovranista ed euroscettico, festeggia la vittoria alle elezioni polacche assieme ai suoi figli
Più che consiglio, la notte ha portato voti. Il candidato della lista indipendente, appoggiata dal partito Diritto e giustizia (Pis), Karol Nawrocki, che fino a lunedì sera risultava il grande sconfitto alle elezioni presidenziali secondo i primi exit poll, è il nuovo Capo di Stato della Polonia. Una vittoria di misura, 50,89% di voti per il leader sovranista ed euroscettico contro il 49,11% ottenuto dal candidato di Piattaforma civica, Rafal Trzaskowski, che spinge Varsavia verso una linea più conservatrice e che di fatto frena le riforme del governo di coalizione di Donald Tusk, dato che il neopresidente gode del potere di veto.
Un ribaltone che in pochi potevano immaginare. Alla fine però è stato Nawrocki a spuntarla per 369mila voti (decisiva la diaspora), andando a rafforzare l’asse nazionalista che collega l’Ungheria di Viktor Orbàn con la Slovacchia di Robert Fico e la Polonia, appunto, dello storico specializzato in crimini nazisti e comunisti.
Varsavia, dunque, passa sotto la guida di un presidente sovranista ed euroscettico con poca esperienza politica alle spalle. Nawrocki, pugile a tempo perso, è stato un ex campione di sollevamento pesi, ha diretto per anni l’Istituto nazionale per la Memoria e il Museo della Seconda guerra mondiale di Danzica, la sua città natale. Marito e padre di 42 anni, con un passato discusso perché (pareva) immischiato in un giro di prostituzione e con la partecipazione nel 2009 a una maxirissa che lui stesso definì "nobile". Vicino a Donald Trump, al britannico Nigel Farage, a Viktor Orbàn e all’ultradestra tedesca di Alice Weidel, Nawrocki ha più volte ribadito la sua contrarietà all’aborto, ai diritti Lgbtq+, all’ingresso dell’Ucraina nella Nato e all’invio di soldati polacchi in difesa di Kiev, rivendicando inoltre una linea dura sui migranti.
Mastica amaro invece Rafal Trzaskowski, sindaco di Varsavia e candidato filoeuropeista di 53 anni. L’ex eurodeputato non è riuscito ad avere la meglio e a togliere dall’impasse il governo di Donald Tusk, imbrigliato fin dal 2023 – anno in cui vinse le elezioni – dal veto presidenziale dell’uscente Capo di Stato, Andrzej Duda (vicino, come Nawrocki, al Pis di Kaczynski). Proprio in queste ore, infatti, lo spettro delle elezioni anticipate e della caduta dell’esecutivo di Tusk aleggia sempre più insistentemente, soprattutto dopo che il premier ieri sera ha chiesto un voto di fiducia.
Tra gli sconfitti, indiretti, figurano Volodymyr Zelensky, che perde l’occasione per trovare un nuovo alleato a Varsavia, e l’Unione europea di Ursula von der Leyen. Quest’ultima si è comunque congratulata con il nuovo capo di Stato polacco, esprimendo "fiducia" nella prosecuzione "dell’ottima cooperazione" che negli anni si è registrata tra Varsavia e Bruxelles. "Contiamo sul fatto che le riforme messe in campo dalla Polonia possano continuare", ha aggiunto Paula Pinho, portavoce della Commissione. Esulta Orbàn ("Fantastica vittoria"). Per Matteo Salvini, Nawrocki è stato premiato "dal voto libero e democratico dei cittadini polacchi, con buona pace dei burocrati di Bruxelles". Più pacata la premier Giorgia Meloni, che si è limitata a congratularsi con il neopresidente.