Mercoledì 24 Aprile 2024

"Ritrovato il Picasso rubato a Rotterdam". Ma forse è solo una trovata pubblicitaria

L'opera, ritrovata a Bucarest, sarebbe la Testa di Arlecchino del 1971 e farebbe parte dei 7 quadri rubati sei anni fa. Ma spunta una seconda ipotesi

Pablo Picasso

Pablo Picasso

Bucarest, 18 novembre 2018 - Un dipinto di Pablo Picasso, che faceva parte di un gruppo di sette quadri rubati sei anni fa in uno spettacolare furto d’arte in Olanda, potrebbe essere stato ritrovato in Romania: «Si tratta della Testa di Arlecchino dipinta ne 1971», annuncia un magistrato di Bucarest. Ma poche ore dopo l'uscita della notizia, spunta un'altra ipotesi: il ritrovamento sarebbe in realtà il frutto di una "trovata pubblicitaria" di due registi di teatro belgi, come racconta alla tv pubblica olandese Nos la scrittrice Mira Feticu, che pensava di aver fatto il clamoroso ritrovamento.

 Nel 2012, furono trafugati dal Kunsthal Museum di Rotterdam sette capolavori di Picasso, Monet, Gauguin, Matisse, Lucian Freud, Meyer de Haan: un colpo portato a termine in appena tre minuti. All’epoca i giornali olandesi lo definirono «il furto del secolo». Il bottino - valutarono gli addetti ai valori- era quantificabile fra i 150 e i 200 milioni di euro e le opere vennero definite «invendibili».

L’episodio risale all’ottobre del 2012. I malviventi entrarono nella galleria olandese di notte, come nei migliori film d’azione, facendosi forse chiudere nelle sale deserte dall’ultimo dei custodi. Di certo  sapevano bene su quali opere puntare, violando la sicurezza del Kunsthal di Rotterdam, dove era in corso la mostra Avant-gardes - De collectie van de Triton Foundation, portandosi via sette dipinti, capolavori di un valore da capogiro: “Donna davanti ad una finestra aperta, detta la Fidanzata” (1888) di Paul Gauguin; “La lettrice in Bianco e Giallo” (1919) di Henri Matisse; “Charing Cross Bridge, London” (1901) di Claude Monet; “Waterloo Bridge, London” (1901) di Claude Monet; “Donna con gli occhi chiusi” di Lucian Freud; “Autoritratto” (1889-91 circa) di Meyer de Haan e la strepitosa “Testa di Arlecchino” dipinta da Pablo Picasso nel 1971, l’opera che secondo la magistratura romena  sarebbe ora stata ritrovata.

Il saccheggio avvenne intorno alle 3 di notte, secondo la ricostruzione della polizia olandese, che smentì da subito la presenza di una tela di Van Gogh fra i dipinti trafugati: «Stiamo interrogando eventuali testimoni, esaminando le immagini video a circuito chiuso del museo», spiegarono gli inquirenti, sottolineando come, secondo i primi elementi raccolti «si trattasse di un colpo preparato in ogni dettaglio». Un colpo su commissione, quindi, l’ennesimo; nessuno stupore, vista la “fame” di opere d'arte e i prezzi alle stelle raggiunti dal mercato, come confermano i risultati delle recentissime aste negli States. Il furto di opere d’arte più grosso nei Paesi Bassi dal 1991, quando 20 dipinti furono trafugati dal museo Van Gogh di Amsterdam.

 «Quello che è successo è l’incubo di ogni galleria», il commento della direttrice del Kunsthal, Emily Ansenk - . Si trattava di copolavori unici, conosciuti in tutta Europa: non sarà facile rivenderli e piazzarli su mercato». «L’inchiesta è andata avanti - assicura la portavoce della polizia di Rotterdam, Patricia Wessels - . Abbiamo cercato di capire come i ladri siano riusciti a introdursi nel museo, ma soprattutto come siano riusciti a uscirne con tutta quella refurtiva. Gli autori? Sicuramente professionisti». Nel corso degli anni, nessuna traccia del mandante, mentre un anno piùtardi, nel novembre del 2013, quattro persone vennero condannate a Bucarest per il maxi furto al museo di Rotterdam.

La speranza di aver ritrovato il capolavoro di Picasso è stata vanificata nella serata di domenica, quando la scrittrice Feticu ha spiegato alla televisione olandese di essere stata la vittima del progetto artistico di due registi belgi, Yves Degryse e Bart Baele: avrebbe infatti ricevuto una e-mail dai due che le hanno spiegato che il misterioso messaggio era parte di un progetto dedicato al pittore olandese Geert Jan Jansen, i cui 'falsi' di grandi maestri hanno riempito le collezioni di mezzo mondo fino agli anni '90. Ed è proprio nell'ambito di questo progetto, che rilancia vita e opere di un falsario, che è nata l'idea di riportare alla luce 'La testa di Arlecchino' di Picasso, hanno spiegato i due sul loro sito web.

La loro compagnia teatrale, Berlin, "desidera astenersi dal fare commenti per il momento", si legge ancora nel sito perché i due vogliono prima parlare con la Feticu. Ma hanno preannunciato "nuovi dettagli" per "i prossimi giorni".