Martedì 23 Aprile 2024

Philippe Barbarin, condannato l'arcivescovo di Lione. "Coprì abusi sessuali su minori"

La sentenza pronunciata dal tribunale di Lione. Gli avvocati di Barbarin: faremo ricorso. Il cardinale annuncia le sue dimissioni

Philippe Barbarin (ImagoE)

Philippe Barbarin (ImagoE)

Parigi, 7 marzo 2019 - L'arcivescovo di Lione, il cardinale Philippe Barbarin, è stato condannato a sei mesi di carcere con sospensione condizionale della pena, con l'accusa di non aver denunciato gli abusi sessuali su minori compiuti da un prete della sua diocesi. La sentenza è stata pronunciata dal tribunale di Lione. Gli avvocati di Barbarin hanno immediatamente annunciato che presenteranno ricorso: "La motivazione del tribunale non mi convince. Contesteremo dunque questa decisione con tutti i canali legali utili", ha riferito il legale Jean-Felix Luciani. Intanto, l'arcivescovo ha annunciato che rimetterà il suo incarico a Papa Francesco.

CHI E' BARBARIN - Noto come 'Primate des Gaules', il 'Primate dei Galli', il cardinale Philippe Barbarin è una delle personalità ecclesiastiche più importanti e influenti della Francia. La sua condanna è "una grande vittoria per la tutela dell'infanzia", ha commentato l'associazione di vittime 'La Parole Liberée', da anni in lotta contro gli abusi perpetrati negli anni Settanta e Ottanta da padre Bernard Preynat nella diocesi di Lione.

LA VICENDA - Al centro della vicenda, in particolare, vi sono le accuse di nove ex scout che hanno denunciato di essere stati vittime di abusi sessuali perpetrati dal prete prima del 1991. Tutto era scoppiato nel 2015, ma una prima inchiesta giudiziaria si era conclusa con un'archiviazione. Sostenuti dall'associazione 'La Parole Liberée', i nove si sono allora rivolti in tribunale contro la diocesi per non aver denunciato i fatti, mentre il sacerdote è rimasto a contatto con i minori fino al 2015. Oltre al cardinale erano imputati altri cinque membri della diocesi, che non sono stati condannati perché le accuse nei loro confronti sono prescritte. Barbarin afferma di essere venuto a conoscenza delle accuse contro padre Preynat solo nel 2014, quando una delle presunte vittime si confidò con lui. Ma le parti civili sostengono che il cardinale e arcivescovo di Lione era al corrente dei fatti fin dal 2010, quando convocò il sacerdote per discutere delle voci che correvano sul suo conto.