Pfizergate, cosa dice l'inchiesta del British Medical Journal. Il parere degli esperti

"Errori nella sperimentazione del vaccino". Il fact-checker Oms: "Ma non ci sono dubbi su efficacia e sicurezza di Pfizer"

Somministrazione del vaccino anti Covid

Somministrazione del vaccino anti Covid

Roma, 4 novembre 2021 - La presunta 'bomba' circola sui siti no vax: "L'azienda che ha testato il vaccino di Pfizer ha falsificato i dati". Il riferimento è a un articolo del British Medical Journal pubblicato due giorni fa che solleva una serie di questioni sull'attività del laboratorio Ventavia - azienda texana specializzata in sperimentazioni cliniche - incaricata dalla multinazionale americana, in minima parte, di testare  l'efficacia del vaccino. E' il cosiddetto Pfizergate.

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I dubbi nascono dalla denuncia di una ex dipendente di Ventavia, poi licenziata, alla Food and drug administration (Fda, l'Agenzia americana del farmaco) di una serie di irregolarità nella gestione dei trial.Ma cosa dice effettivamente l'articolo a firma del giornalista investigativo Paul D Thacker e cosa rispondono in merito gli esperti?

Brook Jackson, la 'gola profonda' del Bmj, ha lavorato due settimane ai test del vaccino Pfizer BioNtec, periodo nel quale sarebbe stata testimone di molti "errori" nella sperimentazione: per esempio errori di etichettatura, che avrebbero compromesso il sistema di valutazione in 'doppio cieco'  (il confronto tra il paziente trattato col farmaco e quello trattato col placebo). 

"Nella sua e-mail del 25 settembre alla FDA - si legge nell'articolo del British Medical Jourinal - Jackson ha elencato una dozzina di fatti preoccupanti a cui ha assistito". Si elencano:

  • Partecipanti collocati in un corridoio dopo l'iniezione e non monitorati dal personale clinico
  • Vaccini non conservati alle giuste temperature
  • Mancanza di follow-up tempestivo dei pazienti che hanno manifestato eventi avversi
  • Deviazioni dal protocollo non segnalate 
  • Etichettatura errata dei campioni
  • Il personale di Ventavia preso di mira per aver fatto notare i suddetti errori. 

Non solo, Jackson ha rivelato al Bmj che la società texana avrebbe impiegato vaccinatori non adeguatamente formati. "Il personale che ha condotto i controlli di qualità è stato sopraffatto dal volume di problemi riscontrati". 

Il materiale è sufficiente per alimentare lo scetticismo -  o peggio - le teorie complottiste di leoni da tastiera di stampo no vax. A gettare acqua sul fuoco ci pensa Aureliano Stingi, ricercatore in Biologia molecolare e Oncologia genetica e 'fact checker' contro le fake news dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms). "Quello che è stato denunciato al Bmj non è lo scandalo del secolo, è la testimonianza di superficialità e poca accortezza in piccole procedure. Non creiamo panico e insicurezza", dice l'esperto. Che scende nel dettaglio dell'articolo in questione. 

L'esperto Oms: Pfizer sicuro ed efficace

"Chiariamo il contesto: Pfizer si avvale di aziende esterne per seguire la mole di studi che porta avanti, questa specie di 'gola profonda' - dice Stingi riferendosi alla dipendente di Ventavia, successivamente licenziata per aver segnalato le irregolarità - ha rivelato alcune imprecisioni ed errori fatti durante lo svolgimento di alcuni trial, 3 per l'esattezza, su centinaia (153) realizzati per Pfizer. I dati di Ventavia corrispondono a 1000 partecipanti su 44mila. Se uno legge la notizia al volo rimane colpito ma se analizza anche le dichiarazioni - sottolinea - vede che si parla di errori procedurali, ad esempio di siringhe buttate in sacchi di plastica e non nel contenitore idoneo; nomi dei pazienti visibili, ritardo di 2 giorni nella comunicazione effetti indesiderati. Diciamo che sono errori che non inficiano l'affidabilità del vaccino".

Pfizer avrebbe dovuto controllare? "Pfizer si appoggia a professionisti riconosciuti e società certificate approvate dalla Fda", risponde Stingi. "Ovviamente Pfizer, nel suo interesse, deve controllare che chi lavora per lei lo faccia bene". 

Stingi conclude: "Se ci sono errori in un trial clinico vanno denunciati e perseguiti ma attenzione - avverte - anche a non enfatizzare cose che non inficiano la sicurezza del vaccino anti-Covid Pfizer. Sicurezza ed efficacia sono testimoniate dall'Fda, da enormi studi e dalla vita reale, visto anche che il vaccino è stato somministrato a miliardi di persone". 

L'Ema

Sul Pfizergate interviene anche l'Ema, tramite Fergus Sweeney, responsabile Studi clinici e Produzione dell'ente regolatorio Ue. Il caso sollevato dal Bmj "è una cosa che prendiamo molto seriamente. Siamo in stretto contatto con la Fda per capire le loro indagini. Una volta che avremo maggiori informazioni a riguardo ce ne occuperemo, ma in questa fase non ci sono ragioni di nutrire sospetti sulla sicurezza e l'efficacia del prodotto".