Sanzioni alla Russia, Kiev: "Embargo petrolio sia nel sesto pacchetto"

Il ministro degli Esteri ucraino Kuleba alla riunione di Bruxelles: "Ogni giorno la Russia continua a fare soldi e a investirli nella guerra". L'attacco all'Ungheria: "Un solo Paese blocca l'approvazione". Borrell: "Non è stato possibile trovare un accordo per finalizzare il sesto pacchetto"

Al centro Dmytro Kuleba, ministro degli Esteri dell'Ucraina (Ansa)

Al centro Dmytro Kuleba, ministro degli Esteri dell'Ucraina (Ansa)

Roma, 16 maggio 2022 - La saga del petrolio. L'ha ribattezzata così Dymytro Kuleba, il ministro degli Esteri ucraino che oggi ha partecipato a Bruxelles alla riunione dei ministri degli Esteri dell'Unione europea. Kuleba non ha usato giri di parole nell'affrontare l'argomento del sesto pacchetto di sanzioni alla Russia, un tema questo che per l'Ucraina deve andare a braccetto con l'embargo del petrolio russo nella Ue. "Non credo che il sesto pacchetto di sanzioni possa essere adottato senza l'embargo al petrolio - ha dichiarato Kuleba al termine del meeting -. L'Ucraina è contraria all'adozione del sesto pacchetto senza embargo sul petrolio. Credo che sarà introdotto. La domanda è quando e quale sarà il prezzo che l'Unione europea dovrà pagare per farlo succedere".

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Sul quando, sicuramente non è oggi il giorno dell'accordo. Continua a non esserci l'intesa fra i Paesi dell'Ue, sia sul sesto pacchetto di sanzioni, sia divieto di importazione del petrolio russo dal 2023. La conferma è arrivata da Josep Borrell, alto rappresentante per la politica estera Ue: "Continuiamo a discutere. Purtroppo oggi non è stato possibile trovare un accordo per finalizzare il sesto pacchetto di sanzioni. La questione tornerà al Coreper e gli ambasciatori continuano a discutere. Spero che non duri ancora tanto, ma non posso dire se ci vorrà una settimana o due" per arrivare ad un accordo.

Borrell ha parlato dell'Ungheria, il Paese che blocca l'accordo: "L'Ungheria non ha spiegato la sua posizione in termini politici, ma economici. Senza dunque fare riferimento alla sua relazione con la Russia e alla necessità di mantenere l'embargo sul petrolio come obiettivo, ma in termini economici". Contro l'Ungheria ha puntato il dito anche Kuleba, definendolo come il "solo Paese" che blocca l'approvazione del sesto pacchetto. "L'Ue - prosegue - dovrà trovare il modo di affrontare le preoccupazioni di questo Paese. L'unico modo di fermare la guerra è privare" la Russia di "ricavi".

Embargo petrolio russo: la posizione dell'Ungheria

"Se l'Ungheria dovesse fermare le importazioni di petrolio russo, si renderebbe necessaria una completa modernizzazione delle infrastrutture energetiche ungheresi" il cui costo oscilla "da 15 a 18 miliardi di euro". Così ha parlato il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto, aggiungendo che "è legittimo che gli ungheresi si aspettino una proposta" dalla Commissione europea per attutire il colpo di una possibile decisione di  un embargo del petrolio russo.