Martedì 29 Aprile 2025
REDAZIONE ESTERI

Perché Marine Le Pen è stata condannata

L’ex presidente di Rassemblement National e altri 8 eurodeputati del partito ritenuti colpevoli di appropriazione indebita di fondi Ue. Al centro della vicenda il ruolo di 12 assistenti parlamentari. La giudice: “Esisteva un sistema” per sottrarre soldi a Bruxelles

Perché Marine Le Pen è stata condannata

Parigi, 31 marzo 2025 – Appropriazione indebita di fondi pubblici (europei). E’ questa l’accusa per cui il tribunale di Parigi ha condannato Marine Le Pen, 56 anni, per 10 anni presidente del partito francese di estrema destra Rassemblement National, attualmente capogruppo alla camera. La pena è di 4 anni di carcere di cui 2 senza condizionale, con possibilità di braccialetto elettronico. La figlia di Jean Marie Le Pen, fondatore del partito, all’epoca Front National, è stata condannata anche a 5 anni di ineleggibilità. Favorita al primo turno delle prossime elezioni presidenziali in Francia, perde molto probabilmente la possibilità di candidarsi all’Eliseo nel 2027 oltre che alle legislative. L'ineleggibilità infatti è soggetta ad esecuzione provvisoria (in attesa di eventuale appello e condanna definitiva). Scatta dunque da subito. 

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Marine Le Pen in tribunale a Parigi il 31 marzo 2025 (Epa via Ansa)

Le accuse 

“Dodici assistenti stipendiati dall’Europarlamento. Ma lavoravano per il partito di Le Pen”

I reati attributi a Le Pen sarebbero stati commessi negli anni in cui la leader è stata europarlamentare (2004-2017). Con Le Pen sono stati giudicati colpevoli altri 8 eurodeputati di Rassemblement National, e 12 assistenti parlamentari. Al centro della vicenda giudiziaria – partita nel 2014 dopo una segnalazione anonima – ci sono  proprio questi ultimi, per cui Le Pen e gli altri colleghi del suo partito avrebbero firmato “contratti fittizi” con il Parlamento Europeo. Stipendiati da Bruxelles, gli assistenti in questione avrebbero di fatto lavorato esclusivamente per RN. "E' stato accertato che tutte queste persone in realtà lavoravano per il partito, che il loro parlamentare non aveva assegnato loro alcun incarico" e che "si spostavano da un parlamentare all'altro", ha spiegato la presidente del tribunale Bénédicte de Perthuis. “E’ evidente che all’interno del partito esisteva un sistema”, ha aggiunto la giudice, in cui la Le Pen avrebbe esercitato un ruolo centrale. La condanna più pesante infatti è stata emessa contro di lei. La ‘femme’ dell’ultradestra si è discolpata: "Ingiusto" parlare di "sistema",  si è difesa l’imputata al processo, ritenendo ammissibile che un assistente parlamentare possa "lavorare per il suo vice a vantaggio del suo partito".

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Di quanti soldi parliamo?

L'importo delle appropriazioni indebite di cui è accusata singolarmente Marine Le Pen ammonta a 474.000 euro, che corrisponde alla cifra versata per quattro assistenti parlamentari. La frode a scapito del Parlamento Ue imputata al Rassemblement, nel complesso, è stata stimata in 2,9 milioni di euro. Fondi che sarebbero stati distratti in più di 11 anni e dunque nell’arco di 3 legislature. 

Le motivazioni della pena

Perché i giudici hanno deciso per l’ineleggibilità? “Il tribunale ha preso in considerazione, oltre al rischio di recidiva, il grave disturbo dell'ordine pubblico, in questo caso il fatto che la persona condannata in primo grado sia candidata alle elezioni presidenziali", ha dichiarato la presidente Bénédicte de Perthuis, secondo quanto riporta Le Monde.