Pelosi a Taiwan, la Cina avvia esercitazioni militari. I rischi del possibile viaggio

La speaker della Camera americana è partita per il tour in Asia, ma il suo aereo scompare dai radar

Nancy Pelosi (Ansa)

Nancy Pelosi (Ansa)

New York, 30 luglio 2022 - La speaker della Camera degli Stati Uniti, Nancy Pelosi, è partita per il suo tour programmato in Asia e farà ufficialmente tappa in Giappone, Corea del sud, Malesia e Singapore. Non ci sarebbero troppi problemi, se non fosse per la sua intenzione, manifestata i giorni scorsi, di voler visitare anche Taiwan. Dire che questa decisione non piace alla Cina è riduttivo e, nonostante non ci sia ancora la conferma che Pelosi atterrerà in effetti a Taipei, Pechino ha manifestato chiaramente oggi il suo pensiero, tenendo esercitazioni militari nello Stretto dell'isola di Formosa e al largo dell'isola di Pingtan nella provincia del Fujian, per 11-12 ore, quindi dalla mattina alla sera (ora locale). Ma ieri Washington aveva detto di non avere prove di una imminente azione di forza da parte della Cina.

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L'aereo di Pelosi scompare dai radar

Fino a poco tempo fa è stato possibile seguire in tempo reale il volo di Pelosi, sul sito flightradar24. L'aereo era alle Hawaii, fermo all'aeroporto di Honolulu e seguito da circa 50mila utenti. A un certo punto si è mosso, passando sopra la città. Poco dopo è scomparso e sullo schermo è apparsa una finestra che spiegava che non era più possibile rintracciarlo. 

Perché il viaggio della speaker preoccupa

Se le preoccupazioni per la guerra in Ucraina sembrano affievolirsi, o risultare erroneamente meno importanti, per la quotidianità con cui si parla di attacchi militari e morti; non si parla abbastanza forse dei rischi e delle tensioni attorno all'isola di Taiwan. Se si scatenasse un conflitto anche qui tra America e Cina, è probabile che molti altri Stati si unirebbero come alleati dei due belligeranti, con il timore di scatenare una terza guerra mondiale.  La Cina aveva già avvisato, tre giorni fa, che in caso di visita della speaker a Taipei, le conseguenze sarebbero state "gravi". Posizione ribadita dal presidente cinese Xi Jinping in persona, durante la videochiamata di giovedì 28 luglio con il presidente americano Joe Biden: "non giocare col fuoco", perché la riunificazione di Taiwan alla Repubblica popolare cinese è una "missione sacra". Anche il Pentagono, comunque, ha detto che non era il caso per Pelosi di affrontare questo viaggio.

Durante le esercitazioni militari e le manovre cinesi di oggi, tra l'altro, è stato imposto il "divieto di qualsiasi ingresso" nelle acque interessate, anche perché era previsto l'utilizzo di "proiettili veri", si legge nella nota ufficiale riportata dai media statali cinesi.

Taiwan: perché per la Cina è importante 

Taiwan è importante soprattutto per Xi Jinping, che dopo Mao Zedong è il leader più potente e longevo, perché si tratta dell'ultimo baluardo per riunificare tutta la Cina, dopo Hong Kong (ultima in ordine cronologico). Riportare la cosiddetta 'isola ribelle' sotto l'egida della Repubblica popolare permetterebbe a Jinping di dimostrare, in politica interna, l'efficacia della sua leadership e, in politica estera, di rafforzare l'ideologia del comunismo.

È chiaro che a Washington, invece, interessa il contrario: proteggere l'unica democrazia cinese finora vigente.