Pedofilia, il cardinale australiano Pell assolto

La decisione dell'Alta Corte ha ribaltato il primo verdetto. Papa Francesco: "Pregate per chi soffre una sentenza ingiusta per accanimento".

Il cardinale George Pell (Ansa)

Il cardinale George Pell (Ansa)

Melbourne, 7 aprile 2020 - Prosciolto dall'acusa di pedofilia. Il cardinale australiano George Pell, condannato a sei anni con un minimo di 3 anni e 8 mesi, sentenza confermata lo scorso agosto dalla Corte d'appello dello stato di Victoria, è stato prosciolto oggi da ogni accusa dall'Alta corte, l'organo di giudizio finale in Australia e sta per essere rimesso in libertà. Pell era stato dichiarato colpevole di aver abusato sessualmente nel 1996 nella sacrestia della cattedrale di Melbourne, quando era arcivescovo della diocesi, di due coristi di 13 anni sorpresi a bere vino.

I fatti risalgono dunque alla metà degli anni '90, la condanna, che suscitò grande scalpore essendo Pell uno degli uomini cui Papa Francesco aveva affidato il compito di una gestione più limpida delle risorse finanziarie della Chiesa, al dicembre di due anni fa.

Il proscioglimento, si legge nella sintesi del dispositivo, è stata presa all'unanimità. Esiste infatti una "significativa possibilità che una persona innocente sia stata riconosciuta colpevole perché le prove fornite non soddisfacevano sufficienti prerequisiti" di attendibilità.

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Stamane, celebrando la messa a Santa Marta, lo stesso Papa Francesco ha pronunciato una frase che puoò essere letta come in relazione al caso di Pell. Bergoglio infatti ha invitato a pregare per quanti sono rimasti vittima di una sentenza ingiusta, motivata dall'accanimento. "In questi giorni di Quaresima", ha detto il Pontefice all'inizio della celebrazione della messa a Santa Marta, trasmessa in streaming, "abbiamo visto come i dottori della legge si siano accaniti contro Gesù, come lo abbiano giudicato con accanimento. Chiedo di pregare per tutte le persone che soffrono una sentenza ingiusta per accanimento".

In un comunicato diffuso poco dopo l'annuncio della decisione dell'Alta corte, Pell ha sottolineato che il suo processo "non era un referendum sulla Chiesa cattolica, né su come le autorità della Chiesa in Australia hanno trattato il crimine della pedofilia tra i preti". Il cardinale ha quindi affermato di aver "sofferto di una grave ingiustizia" che "è stata rimediata oggi con la decisione unanime dell'Alta corte". Pell ha aggiunto di non nutrire alcun risentimento verso il suo accusatore: "Non voglio che il mio proscioglimento aggiunga alla sofferenza e amarezza che tanti sentono".

Il Vaticano ha espresso ufficialmente la sua posizione in un comunicato: ""La Santa Sede, che ha sempre riposto fiducia nell'autorità giudiziaria australiana, accoglie con favore la sentenza unanime pronunciata dall'Alta Corte nei confronti del Cardinale George Pell, che lo proscioglie dalle accuse di abuso su minori, revocandone la condanna... Con l'occasione la Santa Sede riafferma il proprio impegno a prevenire e perseguire ogni abuso nei confronti dei minori".

"Sono estremamente felice per l'assoluzione del cardinale George Pell dall'accusa di pedofilia. Mi legano a lui profonda amicizia e grandissima stima. Non ho mai dubitato della sua innocenza, ora finalmente riconosciuta". È quanto dichiara all'Ansa il cardinale Camillo Ruini. "George Pell - aggiunge l'ex presidente della Cei - è un autentico testimone di Gesù Cristo che ha pagato un prezzo durissimo per la sua fedeltà al Signore e alla Chiesa. Il suo esempio di coraggio e di generosità è una luce per tutta la Chiesa". GR