Martedì 16 Aprile 2024

Parigi sotto choc: sgozzata a dodici anni al ritorno da scuola. Il corpo dentro un baule

La ragazzina aveva mani e gambe legate. Sul cadavere incisi due numeri. In un video dell’androne di casa la vittima si allontana con una donna. Le piste della vendetta e della mitomane, sei fermati dalla gendarmeria

Parigi, 16 ottobre 2022 - Aveva dodici anni e tornava da scuola. Una bambina sorridente, con i capelli biondi sciolti sulle spalle. Si chiamava Lola. I genitori l’aspettavano a casa come tutti i giorni alla fine delle lezioni, poco dopo le 15. Ma Lola non l’hanno più rivista. Il suo corpo è stato trovato a tarda notte rannicchiato in un baule di plastica nel cortile dell’immobile in cui abitava, gambe e mani legate, la testa quasi staccata. Sgozzata, dicono gli inquirenti.

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Il palazzo del XIX arrondissement di Parigi dove è stata uccisa la dodicenne
Il palazzo del XIX arrondissement di Parigi dove è stata uccisa la dodicenne

È una storia atroce che ha paralizzato gli abitanti del diciannovesimo arrondissement di Parigi, a nord-est della città, fra Belleville e il parco delle Buttes-Chaumont. Una zona tranquilla, con negozi e abitazioni moderne. La casa di Lola è al numero 119 di rue Manin: un immobile di 10 piani in cui genitori lavorano come portieri. Di fronte c’è una scuola materna. A poche decine di metri un ufficio postale e un distributore di benzina. Venerdì mattina alle 8 e mezza la bambina ha lasciato il piccolo appartamento a pianterreno in cui viveva con la famiglia e si è diretta verso la scuola media Georges-Brassens, a due passi da casa. Nessuno ha notato niente di strano. Nel quartiere tutti conoscono lei e i suoi genitori, originari di Béthune, nel Nord-Pas de Calais. "Il papà è venuto questa mattina a bere un caffè da noi alla stazione di servizio. È un tipo simpatico. Non aveva l’aria preoccupata", dice il gestore. Alle 15 e 10, non vedendo tornare sua figlia, la madre si è preoccupata: Lola era sempre puntualissima, non perdeva tempo in giro. Pensando che si fosse fermata a chiacchierare con un’amica, la donna è andata a vedere davanti alla scuola, poi nei negozi vicini. Un’ora più tardi, sempre più spaventata, si è precipitata nel vicino commissariato del XIX, dove ha sporto denuncia per "scomparsa inquietante di minorenne". In quello stesso momento il padre, anche lui stressatissimo, ha avuto l’idea di dare un’occhiata alle immagini della telecamera di sorveglianza posta nell’ingresso dell’immobile. Una sequenza mostrava chiaramente sua figlia nell’androne, pochi minuti dopo le 15. Dunque era rientrata da scuola.

Ma Lola non era sola: accanto a lei c’era una donna di una ventina d’anni che le ha fatto un gesto come per dirle di seguirla. La bambina aveva un’aria per nulla rassicurata: quel che stava succedendo non era affatto normale. Le immagini successive non mostrano più nulla. A quel punto anche i poliziotti non hanno avuto dubbi: sono arrivati in forze, hanno interrogato tutti i vicini e sono entrati in fibrillazione quando una donna che abita in un immobile vicino ha raccontato che a metà pomeriggio una giovane le aveva chiesto di aiutarla a far entrare un grosso contenitore nella sua auto, una Dacia Lodgy. Molte ore più tardi, alle 23 e 30, il terribile epilogo: qualcuno ha notato un involucro coperto di stracci nel cortile che mette in comunicazione rue Manin con un’altra strada, rue d’Hautpoul. Era uno scatolone di plastica rigido. Dentro c’era il cadavere di Lola. Sul corpo della bambina erano impresse le cifre 1 e 0.

Alle due di notte le ricerche sulla Dacia Lodgy hanno condotto gli inquirenti a Bois-Colombe, una località distante una ventina di chilom etri. Hanno arrestato una donna – quella della Dacia? Quella inquadrata dalla telecamera? – e altre 5 persone. Il riserbo degli investigatori è strettissimo. L’autopsia dovrebbe rivelare come la povera bambina sia stata uccisa e decifrare – forse – il mistero delle cifre sul suo corpo. Una pazza? Una mitomane? Una vendetta?