Venerdì 19 Aprile 2024

Il Papa e la missione in Ucraina. "Qui serve tutto, ma rischia troppo a partire"

Giani, ex capo della Gendarmeria vaticana, con le Misericordie nel Paese invaso. "In soccorso dei bimbi"

Volontari si riposano sopra i sacchi di vestiti per i rifugiati (Ansa)

Volontari si riposano sopra i sacchi di vestiti per i rifugiati (Ansa)

Nella sua prima vita Domenico Giani ha girato il mondo al seguito di tre Papi, spesso anche precedendoli come fa chi deve organizzare nei minimi dettagli con le autorità locali la sicurezza del capo della Chiesa cattolica. Adesso è iniziata la seconda vita, ma i chilometri ci sono sempre. E come presidente nazionale delle Misericordie Giani è in giro per l’Europa in missione umanitaria, per organizzare l’arrivo in Italia dei profughi ucraini. Un compito che gli è in un certo modo facilitato dal gran numero e dalla qualità dei rapporti che ha intessuto negli anni al vertice della Gendarmeria vaticana, e che tuttora intrattiene. Due giorni fa Giani è rientrato dall'Ucraina. "Le Misericordie da subito hanno avviato un confronto quotidiano con le autorità locali e le organizzazioni che già operano sul posto, come la Caritas. Il nostro impegno non vuole lasciar solo nessuno: facciamo squadra per massimizzare la nostra risposta umanitaria seguendo il pieno rispetto dei principi della dignità, della solidarietà, della tutela della persona in ogni condizione e situazione".

Dottor Giani, dove siete stati di preciso?

"In Polonia e poi a Leopoli. Abbiamo incontrato il sindaco, una persona molto coraggiosa, piena di dignità. C’era appena stato il bombardamento russo, eppure la città era viva, con la gente che circolava per le strade".

Che cosa ha visto?

"Tanta sofferenza, tanta umanità, tanto orgoglio. Donne e bambini che scappavano arrivando da chissà dove, con in braccio di tutto. Bagagli, gatti, cani, effetti personali. Le scene che abbiamo purtroppo visto in tv, ma che dal vivo sono molto più crude".

Che scena l’ha colpita di più?

"Mah, guardi in vita mia ho visto molte cose e tante situazioni differenti in tutto il mondo, ma alla frontiera ucraina tutto è stato forte. Forse più di tutto mi ha colpito vedere noi che stavamo uscendo dall’Ucraina in seguito a una missione umanitaria e nello stesso tempo vedevamo arrivare tanti giovani europei che entravano in Ucraina per andare a combattare. Una cosa molto toccante".

Domenico Giani durante la sua missione umanitaria
Domenico Giani durante la sua missione umanitaria

Di quale nazionalità?

"Del nord Europa".

Le Misericordie che cosa hanno fatto e che cosa fanno?

"Assistenza alla persona, portiamo generi alimentari, ci siamo impegnati specie per i bambini".

Di che cosa hanno bisogno questi piccoli angeli?

"Soprattutto bisogno di essere protetti. Occorre creare in Italia case famiglia che li accolgano e li proteggano per farli stare insieme o con le loro famiglie di origine o con persone che essi conoscono bene e di cui si fidano. Stiamo quindi cercando in Italia luoghi adatti, in diocesi o in strutture anche non religiose per ricreare ambienti dove possano sentirsi al sicuro e non si sentano abbandonati. C’è poi l’ipotesi di creare un centro di accoglienza temporaneo tra Polonia e Ucraina".

Le sono stati utili i contatti e le conoscenze nel tempo della Gendarmeria?

"Certamente. In Polonia ho incontrato il cardinale Dziwisz, lo storico segretario di Giovanni Paolo II. Poi la polizia polacca, i vertici delle nostre forze dell’ordine. Tutti contatti che avevo e che ho mantenuto".

Giani durante la sua missione in Ucraina
Giani durante la sua missione in Ucraina

Che cosa pensa delle affermazioni filo-Putin del patriarca russo Cirillo?

"Diciamo che alle parole di Cirillo non è rimasto bene nessuno. La Chiesa cattolica ha intrapreso da tempo un deciso cammino ecumenico. Papa Francesco sta facendo un grande lavoro per la pace, e compito dei pastori è dire una parola di pace, dare voce a chi non ha voce".

Il desiderio di Francesco di andare in Russia a questo punto resterà un sogno.

"Francesco ama molto la Russia, la consacrazione al cuore di Maria non è da poco. Ma obiettivamente il suo desiderio a oggi non è facile da realizzarsi. Chissà, quando si saranno calmate le acque forse un gesto profetico da parte di Cirillo o Putin".

Lei ha organizzato decine e decine di viaggi papali. Come ha giudicato la possibilità di un viaggio del Papa a Kiev?

"Molto complicata. È vero che quando il Papa andò in Centrafrica le armi tacquero ma la situazione di adesso è molto più complessa".