Papa Francesco: no a cultura gender, aborto tragica sconfitta. “Caso Orlandi? Su Wojtyla solo cretinate”

Il Pontefice nel suo discorso a Budapest: attenti alle colonizzazioni ideologiche. Poi torna a schierarsi contro l’utero in affitto. Su Europa e migranti, raccomanda di “lavorare e vie sicure e legali”

Roma, 28 aprile 2023 – Papa Francesco contro la ‘cultura’ gender. C’è una “via nefasta” che l’Europa deve evitare. Ed è quella “delle ‘colonizzazioni ideologiche’, che eliminano le differenze, come nel caso della cosiddetta cultura gender, o antepongono alla realtà della vita concetti riduttivi di libertà, ad esempio vantando come conquista un insensato ‘diritto all’aborto’, che è sempre una tragica sconfitta”.

Il Pontefice ha usato queste parole stamani nel suo discorso a Budapest alle autorità politiche e religiose, ai rappresentanti della società civile e della Cultura e ai membri del Corpo Diplomatico incontrate a Budapest. In un messaggio inviato al Congresso Internazionale Woomb (Organizzazione mondiale del metodo Billings, che promuove la gestione della fertilità attraverso la conoscenza dei sintomi dell’ovulazione), ha poi ribadito il no alla maternità surrogata. “Oggi la separazione ideologica e pratica della relazione sessuale dalla sua potenzialità generativa ha determinato la ricerca di forme alternative per avere un figlio, che non passano più per i rapporti coniugali, ma si avvalgono di processi artificiali. Però, se è bene aiutare e sostenere un legittimo desiderio di generare con le più avanzate conoscenze scientifiche e con tecnologie che curano e potenziano la fertilità, non lo è creare embrioni in provetta e poi sopprimerli, commerciare con i gameti e ricorrere alla pratica dell'utero in affitto”.

Papa Francesco in Ungheria (Ansa)
Papa Francesco in Ungheria (Ansa)

L’Europa e i migranti 

A Budapest Francesco, ha anche detto di pensare “a un’Europa che non sia ostaggio delle parti, diventando preda di populismi autoreferenziali, ma che nemmeno si trasformi in una realtà fluida, se non gassosa, in una sorta di sovranazionalismo astratto, dimentico della vita dei popoli”.

“Che bello, invece, costruire un’Europa centrata sulla persona e sui popoli, dove vi siano politiche effettive per la natalità e la famiglia, perseguite con attenzione in questo Paese, dove nazioni diverse siano una famiglia in cui si custodiscono la crescita e la singolarità di ciascuno”, ha aggiunto Francesco.

In questo senso il Papa ha auspicato però un dialogo che unisca ed ha invitato proprio l’Ungheria a “fare da ‘pontiere’”, ricordando che “i valori cristiani non possono essere testimoniati attraverso rigidità e chiusure”.

Tema da affrontare “comunitariamente” è quello dell'accoglienza dei migranti, “sicuramente complesso”, ammette Francesco. Ma “è urgente, come Europa, lavorare a vie sicure e legali, a meccanismi condivisi di fronte a una sfida epocale che non si potrà arginare respingendo, ma va accolta per preparare un futuro che, se non sarà insieme, non sarà". 

Caso Orlandi

In mattinata, durante il volo per Budapest, Francesco era intervenuto sul caso Orlandi. “Una cretinata che hanno fatto”, le parole usate del pontefice per definire le insinuazioni su Giovanni Paolo II diffuse nei giorni scorsi. Il Pontefice, nel corso dei saluti ai giornalisti, ha risposto a una inviata polacca che lo ha ringraziato per la difesa di papa Wojtyla.

Ad avanzare le accuse in diretta tv era stato il fratello della ragazza, Pietro Orlandi, che aveva citato in diretta tv il contenuto di un audio nel quale un membro della Banda della Magliana lasciava intendere che Wojtyla avesse l'abitudine di uscire e "non andava certo a benedire le case".