Martedì 23 Aprile 2024

Pakistan, cristiano 24enne condannato a morte per messaggi “blasfemi” su WhatsApp

Nel 2019 aveva scambiato in chat con un amico immagini raffiguranti il Profeta Maometto. Le famiglie negano le accuse. L’avvocato difensore: “Li uccideranno per un gioco tra adolescenti”

Pakistan: condannato a morte per blasfemia un 24enne cristiano

Pakistan: condannato a morte per blasfemia un 24enne cristiano

Punjab (Pakistan), 30 maggio 2023 – Orrore in Pakistan. Un 24enne cristiano, Nouman Asghar, è stato condannato a morte per messaggi blasfemi inviati su WhatsApp nel 2019. 

Il giovane, originario della città di Bahawalpur, in Punjab, era stato arrestato all’epoca del fatto per violazione dell’articolo 295-c del Codice Penale che prevede la punizione del vilipendio verso il Profeta Maometto

Il tribunale di primo grado di Bahawalpur ha stabilito la condanna definitiva per aver trovato nel cellulare di Asghar e di un suo amico, Sunny Mushtaq una chat con uno scambio di disegni di Maometto giudicati ‘blasfemi’.

Il processo si era già concluso lo scorso gennaio, ma la sentenza, emessa dal giudice distrettuale, è arrivata oggi. 

"Il magistrato ha ignorato tutte le procedure e tutte le prove a favore dell'imputato – ha detto l’avvocato difensore dei due, Aneeqa Maria Anthony –. Ha voluto solo completare il suo 'sacro dovere' di punire un presunto bestemmiatore. Ci aspettiamo la stessa sorte per Sunny Mushtaq. Sono stati arrestati per un gioco tra adolescenti. Le loro famiglie stanno soffrendo molto. Il nostro team legale di The Voice sta mettendo tutto l'impegno necessario a garantire loro giustizia, aiutando le loro famiglie e restando al loro fianco in questi tempi bui e difficili”. 

L’immagine dal contenuto blasfemo, spiegano i legali, sarebbe partita non dagli accusati, ma da una terza persona, Bilal Ahmad, un giovane musulmano, che sarebbe il mittente originario. La polizia, tuttavia, non ha intrapreso alcuna azione nei suoi confronti.

Entrambe le famiglie coinvolte nell’accaduto negano le accuse. "Questo è un altro esempio di uso improprio delle leggi sulla blasfemia”, ha detto l’avvocato addetto alla difesa. Che ha annunciato il ricorso in appello, chiedendo alle autorità di condurre un’indagine più equa sul caso.