Martedì 23 Aprile 2024

Orca nella Senna, così tenteranno di salvarla. L'esperto: perché ci dobbiamo preoccupare

Il precedente in Italia, a Genova. Mazzariol (Cert): "Ecco cosa ci fa capire"

L'orca avvistata in Francia

L'orca avvistata in Francia

Parigi, 28 maggio 2022 - Un’orca finita da giorni nelle acque della Senna, la cui salute si sta rapidamente deteriorando, verrà guidata verso il mare da droni che diffonderanno il verso di questi cetacei, nella speranza che l’animale risponda come si aspettano gli specialisti, francesi ed internazionali, che stanno seguendo il caso.

L'orca che nuotava nella Senna è stata trovata morta. Doveva essere abbattuta

Si riuscirà a salvare l'orca?

"Questo metodo non invasivo ci consentirà di non avvicinarsi con imbarcazioni, che potrebbero aggravare lo stress dell’animale e minacciare la sua sopravvivenza, nonché la sicurezza dei soccorritori", ha detto la prefettura della Seine-Maritime in un comunicato.

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Che cosa sappiamo?

L’orca, un maschio di 4 metri, è stata avvistata per la prima volta il 16 maggio alla foce della Senna tra Le Havre e Honfleur in Normandia, prima che iniziasse a muoversi controcorrente nel fiume fino ad arrivare ad ovest di Rouen.

Ma le prime segnalazioni risalgono al 5 aprile, quando l'equipaggio di un peschereccio aveva fatto quell'incontro davvero inusuale a trenta chilometri dalla costa.

Come sta l'orca?

Il mammifero è "in cattive condizioni di salute e rischia la morte perché non trova abbastanza cibo nel fiume e l’acqua dolce è nociva per il suo organismo", spiega Gerard Mauger, vicepresidente del Cotentin Cetacean Study Group, citato da France 3.

Perché è arrivata nella Senna?

Sandro Mazzariol, patologo veterinario, responsabile dell’unità d’intervento italiana del Cetaceans’ stranding Emergency Response Team (Cert) all'Università di Padova, osserva: "C'è un problema generale di spostamento di animali verso luoghi anomali, specchio di un ambiente che cambia". Per il professore, quindi, queste migrazioni anomale potrebbero "essere legate a fattori climatici". Ricorda: "L'anno scorso nel Mediterraneo è stata trovata una balena grigia che avrebbe dovuto stare nel Pacifico. Poi è stato avvistato un tricheco tra le acque inglesi e francesi".

Ci sono stati precedenti in Italia?

Mazzariol ricorda anche che due anni fa a Genova "sono comparse cinque orche, arrivavano dall'Islanda".  Purtroppo la migrazione è stata fatale. Ma in Francia, ragiona Mazzariol, "la situazione è più semplice rispetto al Mediterraneo". Anche se, riconosce, "la Senna è davvero molto trafficata e c'è un evidente problema di suoni". Di solito le orche girano in famiglie, "ma i maschi sono solitari". 

Da dove arriva l'orca?

Non lo sappiamo, spiega Mazzariol. Ma c'è un sistema per capire meglio, "i cetacei sono riconoscibili dalle pinne dorsali, che sono un po' come le loro impronte digitali. Esistono cataloghi fotografici e grazie a questi si cercherà di ricostruire la storia del cetaceo.