Attacco a Odessa: il piano di Putin fino alla Transnistria. La cartina

Lo scalo portuale nel sud dell'Ucraina è il prossimo obiettivo militare del Cremlino. Da sei a sette navi da sbarco pronte all'operazione con 1500 marines e 80 blindati. Parà e truppe elitrasportate per raggiungere il contingente russo in Moldavia e attuare poi una manovra a tenaglia sulla città

Il piano militare russo per la conquista di Odessa

Il piano militare russo per la conquista di Odessa

Roma, 7 marzo 2022 - Prendere Odessa. Il prossimo obiettivo delle forze russe è conquistare la grande città sul mar Nero, quasi 1 milione di abitanti, fondamentale hub portuale per l'Ucraina, e il suo oblast (regione), grande come il Belgio e confinante con un paese Nato, la Romania, e con la Moldavia, dove, nella provincia russofona separatista della Transnistria (in moldavo) o Predniestrovie (in russo), da sempre si trovano forze russe.

Cosa significa la 'z' su tank e carri armati russi: l'alfabeto segreto della guerra

La flotta russa 

Per catturare Odessa, i russi hanno allestito una flotta da sbarco che conta sulle navi di classe Ropucha, tre della Flotta del Mar Nero (Korolev, Minsk e Kalinigrad) e due della flotta del nord (Georgy Pobedonosets e Olenegorsky Gorniak) più una nave da sbarco di classe Ivan Gren, quindi più grande e moderna, la Korolev. A questo potrebbe aggiungersi almeno un nave da sbarco di classe Alligator, probabilmente la Nikolai Filchenkov. Le Ropucha hanno una stazza di 4 mila tonnellate e possono portare 10 tank da battaglia (o 12 BTR, mezzi corazzati trasporto truppe) più 300 marines ciascuna. La Ivan Gren ha 6.600 tonnellate e può portare 13 tank, 36 BTR e 300 marines. O 13 tank e 500 marines. La classe Aligator è da 4.700 tonnellate è può portare fino a 425 marines e 20 carri armati. Grossomodo la forza da sbarco può trasportare 1500-1600 fanti di marina più una ottantina di blindati.

Due opzioni per lo sbarco 

Due le ipotesi sui siti di sbarco della forza russa: non in città (la costa è stata minata, anche in mare, e protetta da batterie di artiglieria e disseminata di barriere antisbarco) ma o a est (zona tra Fontanka e Vapniarka) oppure ad ovest (Sanzhiika). La prima opzione consentirebbe un più facile ricongiungimento con forze russe che avanzassero da Mikolaiv, la seconda, via Mayaky, è più vicina alla Transnistria e taglierebbe da Odessa la zona di Izmail, chiudendo ai profughi la via principale di uscita verso la Moldavia e del tutto quella verso la Romania.

Considerando che le forze ucraine hanno sinora bloccato l'avanzata verso Mikolaiv, forse la seconda ipotesi, sbarco ad ovest, è più probabile. In ogni caso, una operazione di questo tipo, anche perché ampiamente prevedibile, è ad alto rischio di fallimento e comporterebbe un alto prezzo in vite umane per gli attaccanti. Anche le navi sarebbero a rischio, basti pensare che ieri la corvetta russa Vasily Bykov, avvicinatasi troppo, è stata colpita e danneggiata da un lancio di razzi.

Le truppe

Le truppe da sbarco utilizzate sarebbero quelle dell'810° Guardie di Fanteria di Marina di Sbastopoli (Crimes), che contano su 3 battaglioni (di cui uno per assalto aereo che utilizzerebbe elicotteri) più supporti di artiglieria e difesa aerea. Ad esse si aggiungerebbero - in ondate successive - i marines del 177° reggimento fanteria navale della Flotta del Caspio, da qualche mese rischierato in Crimea e del 366° brigata di fanteria di marina di Kalinigrad. Lo sbarco sarebbe preceduto da un bombardamento da parte della marina russa e dell'aviazione russa.

Contingente dal cielo

Contemporaneamente verrebbero effettuati lanci di parà e impiego di truppe elitrasportate sia nella regione di Odessa, sia in Transnistria, per rafforzare il contingente militare russo già presente nella repubblica indipendentista, il Gruppo operativo di forze russe in Transnistria, erede della 14° armata del generale Alexander Lebed al tempo della fine delll'Unione Sovietica. Il Gruppo operativo è formato dall'82° battaglione motorizzato guardie, dal 113° battaglione motorizzato guardie e dal 540 battaglione. Complessivamente 1500 uomini.

La tenaglia

Il gruppo operativo, opportunamente rafforzato, dovrebbe prendere il controllo della Transnistria per farvi affluire via aerea truppe per poi creare un secondo fronte alle spalle di Odessa e stringere a tenaglia le forze ucraine che difendono la città. Se e quando questa fosse conquistata, i russi avanzerebbero verso ovest, verso Izmail e la frontiera con la Romania. Questo, nei piani, ma la guerra va spesso in maniera diversa da quanto pianificato dagli Stati maggiori. Come dimostra proprio la guerra in Ucraina, nella quale le truppe di Kiev avrebbero dovuto essere travolte in una settimana al massimo e invece resistono infliggendo pesanti perdite ai russi.