Mercoledì 24 Aprile 2024

Nuova Zelanda, attentato in due moschee: 49 morti. Strage in diretta Facebook

Il killer è un australiano suprematista bianco. Sui caricatori delle armi i nomi di chi lo ha "ispirato", tra cui Luca Traini. Allarme Pubblica sicurezza: rischio emulazione o ritorsione

Strage in Nuova Zelanda (Ansa)

Strage in Nuova Zelanda (Ansa)

Wellington, 15 marzo 2019 - Attentato in Nuova Zelanda: è strage in due moschee di Christchurch proprio nel venerdì di preghiera. Pesantissimo il bilancio: 49 morti e 48 feriti. Nessun dubbio sulla matrice di stampo terroristico, come lo ha definito la premier Jacinda Ardern dopo l'identificazione del killer in Brenton Tarrant, un 28enne australiano suprematista bianco che ha filmato tutto (con una telecamera montata sul suo casco) e trasmesso le immagini in diretta su Facebook. Sui caricatori delle armi aveva scritto i nomi di personaggi che l'hanno "ispirato", tra cui anche quello dell'italiano Luca Traini (SCHEDA) che a Macerata sparò a caso su immigrati africani.

Il nome di Luca Traini sui caricatori dei killer

Il capo della polizia Mike Bush ha reso noto che Tarrant è stato incriminato per omicidio. Oltre a lui le forze dell'ordine hanno arrestato altri due uomini perché in possesso di armi, ma la loro posizione è ancora al vaglio degli inquirenti. Il killer di Christchurch ha utilizzato cinque armi nell'attacco, compreso un fucile semiautomatico e pistole, e aveva una licenza per il possesso di armi.

Poco prima di agire Tarrant aveva diffuso un manifesto "anti-immigrati e anti-musulmani" di 73 pagine (ispirato al killer di Utoya, Anders Breivik, e intitolato 'The Great Replacement') spiegando i dettagli del piano che stava per mettere in atto. Nel confermare la cittadinanza dell'attentatore, il premier australiano Scott Morrison ha spiegato che si tratta di un "estremista di destra", un "violento terrorista".

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I testimoni hanno raccontato scene da film di guerra nell'attacco, avvenuto mentre in Italia erano quasi le due di notte. Quarantuno le persone che sono state uccise nella moschea di Deans Avenue e sette in quella di Linwood, mentre una persona è morta in ospedale. Il capo della polizia ha rivelato che sono state trovate auto con esplosivi nel centro della città, dove in quelle ore era in corso la manifestazione dei giovani studenti per il clima ispirata dall'attivista svedese 16enne Greta Thunberg. I manifestanti sono stati evacuati e l'intera Christchurch è stata messa in lockdown per alcune ore.

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LA PREMIER - E' "uno dei giorni più oscuri nella storia del Paese", ha detto la premier neozelandese Arden sottolineando come tra le vittime potrebbero esserci rifugiati e migranti. "Loro hanno scelto la Nuova Zelanda come la loro casa ed è la loro casa. Loro sono noi". 

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Subito dopo gli attacchi sono state innalzate le procedure di sicurezza vicino a tutte le moschee. Le scuole sono state chiuse, molti edifici pubblici sono rimasti blindati per ore. Ad Auckland sono stati fatti brillare dei pacchi sospetti. Nella città di Dunedin, la polizia ha fatto evacuare un edificio: era qui che Tarrant voleva colpire prima di puntare i suoi fucili su Christchurch, "dove ci sono molti più invasori". 

Brenton Tarrant ha postato un video sulla strage nelle due moschee (Ansa)

Con circa 50mila fedeli, i musulmani rappresentano una piccola minoranza in Nuova Zelanda. Nondimeno, è qui che Tarrant ha deciso di colpire. Le immagini realizzate dal killer - che nel suo manifesto si autodescrive come "un normale uomo bianco", che non ha fatto l'università perché lì "non c'era niente di interessante da imparare", poi diventato personal trainer in una palestra - per alcune ore si potevano ancora trovare in rete, prima che le autorità ne disponessero la cancellazione.

RISCHIO EMULAZIONE O RITORSIONE - E intanto c'è il rischio che l'attentato possa innescare gesti di "emulazione" o "ritorsione". A lanciare l'allarme è una circolare che il Dipartimento di Pubblica Sicurezza italiano ha inviato a tutte le questure e le prefetture dopo la strage nelle moschee neozelandesi. "Non potendosi escludere che tale gesto possa determinare azioni di carattere emulativo ovvero ritorsivo", si legge nella circolare, il Dipartimento chiede a tutti i presidi delle forze di polizia sul territorio di porre massima attenzione sui luoghi di culto e di attivare ogni fonte investigativa "al fine di raccogliere ogni informazione circa l'eventuale pianificazione delittuosa".

LA DENUNCIA: "ISLAMOFOBIA CRESCENTE" - I Paesi e le istituzioni musulmane, come il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e la moschea sunnita di Al-Azhar, puntano il dito soprattutto contro "l'islamofobia crescente». A Istanbul ci sono state anche manifestazioni in piazza, con centinaia di persone, per denunciare il presunto livore anti-islamico. "Pure in Italia e nell'Ue c'è chi incita all'odio, anche esponenti delle istituzioni", denuncia l'Ucoii, l'Unione delle comunità islamiche italiane. 

SALVINI - Parole da cui prova a smarcarsi il ministro dell'Interno, Matteo Salvini. "Assoluta condanna per gli infami assassini, preghiera per le vittime innocenti, compassione per quelli che 'è sempre colpa di Salvini'", ha dichiarato infatti il capo del Viminale a margine del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica a Napoli. Tuttavia, rispondendo alle domande dei cronisti sui rischi per il nostro Paese, il vicepremier leghista ha ribadito che a suo parere "l'unico estremismo che merita di essere attenzionato è quello islamico".

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MATTARELLA - Intanto, da Ancona, è giunta la condanna del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. "Quanto avvenuto dall'altra parte del mondo, in Nuova Zelanda è un segnale d'allarme gravissimo", ha detto il capo dello Stato. Quanto al fatto che sui caricatori delle armi ci fossero i nomi dei killer del passato, tra cui "Luca Traini, il doge di Venezia Venier vincitore della battaglia di Lepanto e Carlo Martello, vincitore della battaglia di Poitiers", il presidente ha stigmatizzato che "cancellare la storia e rifiutare la storia cancella la civiltà".

CONDANNA UNANIME E SOLIDARIETA' - Ma messaggi di condanna e cordoglio sono giunti da tutto il mondo, a partire da Francia e Gran Bretagna che hanno aumentato il livello di allerta e le procedure di sicurezza nei pressi delle moschee e di altre istituzioni religiose. "Il mio affetto più caloroso" va "al popolo della Nuova Zelanda dopo l'orribile massacro nelle moschee", ha scritto su Twitter il presidente Usa, Donald Trump, indicato peraltro dal killer australiano come "il simbolo di una rinnovata identità bianca". "Gli Usa stanno dalla parte della Nuova Zelanda per qualsiasi cosa possiamo fare. Dio benedica tutti!", ha aggiunto l'inquilino della Casa Bianca. Profondo dolore è stato espresso da Papa Francesco e persino il presidente cinese Xi Jinping e il premier Li Keqiang hanno inviato messaggi di condoglianze all istituzioni neozelandesi.