Sabato 17 Maggio 2025
REDAZIONE ESTERI

Nucleare, l’Aiea lancia l’allarme: “L’Iran non è lontano dall’avere l’atomica”

Il direttore generale Grossi in missione a Teheran: “È come un puzzle, hanno i pezzi e potrebbero eventualmente un giorno metterli insieme”. A Roma il prossimo round di colloqui Usa-Iran

Nucleare, l’Aiea lancia l’allarme: “L’Iran non è lontano dall’avere l’atomica”

Parigi, 16 aprile 2025 – L'Iran "non è lontano" dal potersi dotare dell'atomica. Ne è convinto il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), Rafael Grossi. "Se l'Iran possiede materiale sufficiente per fabbricare non una ma diverse bombe, non dispone però ancora dell'arma nucleare – dice in un'intervista a Le Monde –. È come un puzzle, hanno i pezzi e potrebbero eventualmente un giorno metterli insieme. Resta ancora strada da fare per arrivarci. Ma non sono lontani". "Non basta dire alla comunità internazionale 'non abbiamo l'arma nucleare' per essere creduti. È necessario poterlo verificare", aggiunge Grossi giunto a Teheran per discutere delle questioni in sospeso relative al programma nucleare iraniano.

Rafael Grossi, direttore generale della Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA), con Reza Najafi, ministro degli Affari Esteri dell'Iran (foto via X @rafaelmgrossi)
Rafael Grossi, direttore generale della Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA), con Reza Najafi, ambasciatore dell'Iran (foto su X @rafaelmgrossi) ​

Il direttore generale dell'Aiea precisa poi che l'Agenzia non prende parte ai colloqui tra Usa e Iran, specificando che si tratta di "dialogo bilaterale tra Araghchi (il ministro degli Esteri iraniano) e Witkoff (l'inviato di Trump), ma non siamo indifferenti". "Sanno bene che dovremo dare la nostra opinione su un eventuale accordo perché spetteranno a noi le verifiche. Abbiamo già avviato scambi informali – continua –. Quando ci sarà un testo con disposizioni concrete, saremo chiamati a pronunciarci su modalità ed entità dei colloqui da effettuare". E, sottolinea, affinché un accordo abbia "senso, serve un sistema robusto di verifiche e monitoraggio che siamo i soli a fornire".

Rispetto al passato, secondo Grossi, "questa volta gli Usa vogliono arrivare a un testo più semplice, alleggerito da tutte le clausole, molto tecniche, dell'accordo del 2015", da cui nel 2018 si ritirò Donald Trump, "che non hanno resistito alla prova della realtà". "Si tratterebbe di vietare, in modo più diretto, alcune attività come l'arricchimento – spiega –. In cambio l'Iran otterrebbe la revoca delle sanzioni o misure di sostegno agli investimenti".

Secondo round di colloqui a Roma

Il secondo round di colloqui sul nucleare tra le delegazioni di Stati Uniti e Iran si dovrebbe tenere a Roma nel fine settimana, almeno secondo quanto dichiarato dal ministro degli Esteri Antonio Tajani e riportato oggi dalla tv di Stato iraniana Irib. Lo stesso capo della Farnesina dovrebbe incontrare Steve Witkoff, Abbas Araghchi e il ministro degli Esteri omanita, Badr Albusaidi, a margine dei negoziati.