Mercoledì 24 Aprile 2024

No, non c’è nessuna nube radioattiva sull’Europa

Le reti di rilevamento dell’Aiea, dell’Unione Europea, polacca e ucraina non rivelano alcun picco di raggi gamma. La notizia del Cremlino, secondo cui nel deposito colpito il 13 maggio c’erano proiettili a uranio impoverito, non è confermata da nessun’altra fonte

I livelli di radioattività a Khmelnitsky e in Italia

I livelli di radioattività a Khmelnitsky e in Italia

Allo stato la si può definire con una sola parola: dezinformatzija (дезинформация). Disinformazione. La notizia (russa) che il bombardamento con missili da crociera russi di un deposito di munizioni ucraino ad ovest di Khmelnytskyi (Ucraina occidentale), avvenuto la mattina del 13 maggio, avrebbe interessato anche munizionamento a uranio impoverito e avrebbe immesso in atmosfera materiale radioattivo che avrebbe innalzato i liveli di radiazione gamma in Ucraina, con tanto di nube radioattiva in movimento verso l’occidente, in primis la Polonia, è una bufala.

I livelli di radioattività a Khmelnitsky e in Italia
I livelli di radioattività a Khmelnitsky e in Italia

O meglio, il bombardamento c’è stato e certamente ha prodotto una esplosione colossale, ma non esiste alcuna conferma che tra le munizioni esplose ci fossero anche proiettili ad uranio impoverito (promessi dagli inglesi ma con ogni probabilità non ancora forniti). La realtà è che i russi temono l’uso di questi proietttili (micidiali contro i mezzi corazzati) e quindi cercano con ogni modoi di mobilitare l’opinione pubblica occidentale tentando di accreditare la tesi che questi proiettili siano più o meno delle piccole atomiche, almeno in termini di contaminazione radioattiva, se vengono bombardati. Ma non è così.

Da notare che l’uranio impoverito è meno radioattivo dell’uranio naturale (non arricchito): 14.8 Bq contro 25.4 Bq, quindi non può provocare, se anche fosse polverizzato e disperso in atmosfera, un picco di raggi gamma, che tra l’altro emette a livelli molto bassi. E’ infatti soprattutto un alfa emettitore (emette raggi alfa, che vengono fermati anche dalla pelle), con livelli inferiori di beta e ancora più bassi di gamma.  E’ pericoloso se le sue polveri vengono inalate, ma soprattutto a causa della sua tossicità chimica, oltre che la sua emissione alfa e beta che può danneggiare l’organismo dall’interno, sul lungo periodo. Ma non sono una classica “nube radioattiva” che fa impennare i rilevatori.  

E infatti quello che è certo è che in Europa non c’è e non c’è stato alcun picco nella radiazione gamma, oltre le normali fluttazioni. A dirlo sono le rilevazioni del centro idrometerologico ucraino, dell’agenzia nucleare polacca e soprattutto dalla rete dell’Aiea – l’agenzia mondiale dell’energia ncleare –  e della rete del Joint research center dell’Unione Europea. Tutto è nella norma. A  Khmelnytskyi ieri c’erano rivelli di radioattività paragonabili a quelli di Cuneo. E non preoccupanti. Si trtta quindi di disinformazione, di cui i sovietici erano maestri. Adesso, un po’ meno.