
"Non ubbidiva, ho ucciso il mio cane". Bufera sulla repubblicana Noem, candidata alla vicepresidenza di Trump
"Ci si può riprendere da molte cose in politica, ma non dall’uccidere un cane". Le parole di Meghan McCain, la figlia del defunto senatore repubblicano John McCain, riassumono la valanga di polemiche bipartisan contro Kristi Noem, la governatrice del South Dakota e una delle possibili candidate alla vicepresidenza di Donald Trump. In un libro che uscirà nelle prossime settimane, Noem ha confessato di aver ucciso uno dei suoi cani, un cucciolo di 14 mesi. "Lo odiavo", ha scritto. "Era indisciplinato e non poteva essere addestrato", ha aggiunto spiegando di aver inserito l’episodio nel libro per mostrare la sua determinazione ad agire anche nelle difficoltà. Il caso – afferma Rachel Bade di Politico – fa impallidire l’episodio di Mitt Romney del 2012 che guidò per ore con il suo cane sul tetto dell’auto, chiuso in un trasportino.