Venerdì 19 Aprile 2024

Quando il Nobel per la pace cambia rotta. Da Kissinger a San Suu Kyi

La storia è piena di esempi che hanno disatteso le aspettative del comitato di Oslo

Aung San Suu Kyi (Ansa)

Aung San Suu Kyi (Ansa)

Oslo, 6 ottobre 2017 - Onori e oneri. Il Nobel per la pace  - consegnato oggi a Ican - accende su chi lo vince i riflettori del mondo. Il più alto riconoscimento planetario che, gioco forza, fa ricadere sui premiati un fardello non indifferente: confermare la bontà della scelta del comitato di Oslo. La storia è piena di esempi di Nobel che hanno disatteso le aspettative, magari anche solo per un periodo brevissimo. Ecco un elenco - sommario - dei vincitori finiti sulla graticola. Come tutti sanno, una volta assegnato il premio non può essere ritirato. Del resto, a istituire i riconoscimenti fu un certo Alfred Nobel, inventore della dinamite. Uno che, insomma, fece fortuna con la produzione (e vendita) di armi. 

- Aung San Suu Kyi. La leader birmana viene insignita del Nobel per la pace nel 1991. Negli ultimi tempi è bersaglio di numerose critiche da parte della comunità internazionale per il mancato intervento contro quelle che l'Onu denuncia come uccisioni di massa, persecuzioni e stupri nello Stato del Rakhine, che hanno costretto oltre 400mila musulmani Rohingya a fuggire in Bangladesh. Ad attaccarla anche Desmond Tutu, arcivescovo sudafricane Nobel per la Pace nel 1984 e oppositore dell'apartheid. Quello di San Suu Kyi non è l'unico caso di Nobel che ha deluso.  "È accaduto molte volte", spiega il professor Geir Lundestad, segretario del Comitato dal 1990 al 2014. E aggiunge che, in ogni caso, la leader birmana ha fatto molto per il suo popolo

- Menachem Begin. Il leader israeliano ottiene il riconoscimento nel 1978, condividendelo con l'egiziano Anwar Sadat per l'accordo di pace di Camp David. Nel 1982, quattro anni dopo, ordinò l'invasione del Libano. Sadat fu invece assassinato da un ufficiale militare islamista nel 1981.  

- Yasser Arafat. Il leader palestinese vince il premio nel 1994 insieme agli israeliani Yitzhak Rabin e Shimon Peres per gli accordi di Oslo. Peccato che tali intese non abbiano portato affatto a una soluzione duratura del conflitto israeliano-palestinese. Rabin fu assassinato da un nazionalista di estrema destra nel 1995. Arafat guidò poi i palestinesi durante la seconda intifada contro l'occupazione israeliana.  

- Mikhail Gorbachev. Il leader sovietico riceve il premio nel 1990 per il suo ruolo determinante nella fine della guerra fredda. Un anno dopo, nel 1991 invia i carri armati nel tentativo - fallito - di stoppare la rivolta per l'indipendenza dei Paesi Baltici.  

- Henry Kissinger. Il segretario di Stato americano condivide il premio del 1973 con il vietnamita Le Duc Tho, l'unico - fra l'altro - ad aver rifiutato il Nobel. Il riconoscimento viene assegnato per gli sforzi messi in atto per porre fine alla guerra del Vietnam.  Tho, però, accusa Washington di aver violato la tregua. La guerra si conclude due anni dopo con la caduta di Saigon.

- Barack Obama. L'ex presidente Usa è l'ultimo esempio in ordine di tempo. Riceve il Nobel nel 2009, a pochi mesi dalla sua elezione alla Casa Bianca. Obama si dice sorpreso del riconoscimento ricevuto. Quando, alla fine dell'anno, si reca a Oslo per ritirare il riconoscimento, le forze militari Usa presenti in Afghanistan sono triplicate.