Mercoledì 24 Aprile 2024

Nelson, il grifone scambiato per una spia

Dalla Bulgaria allo Yemen col trasmettitore, i militari lo catturano credendolo 'alleato' dei ribelli houthi. Ma cercava solo il caldo

Il grifone Nelson, scambiato per una spia

Il grifone Nelson, scambiato per una spia

Taiz (Yemen), 23 aprile 2019 - Lo hanno catturato ritenendolo una pericolosa spia. Con sé aveva un trasmettitore satellitare che ha allertato la milizia armata yemenita: i militari lo hanno ‘imprigionato’ perché sospettato di essere un alleato dei ribelli houthi, che dal 2015 si fronteggiano con il governo dello Yemen, in una guerra civile infinita. Ma lui, Nelson, bell’esemplare di grifone, in realtà stava cercando un po’ di caldo, dopo aver lasciato la fredda Bulgaria.

Nessun messaggio segreto da consegnare o foto da scattare per poi consegnarle al nemico. Nelson voleva solo un po’ di caldo. Lui è uno dei grifoni del bioparco francese Doué Fontaine, che erano stati portati in Bulgaria per essere reintrodotti nella gola di Kresna, dove questo esemplare di rapace è in via di estinzione. Una volta raggiunta la Bulgaria, Nelson insieme ai suoi simili era stato inanellato dagli esponenti dell’associazione ambientalista Fwff, per controllarne gli spostamenti. E fino a novembre, quando il volatile aveva raggiunto l’Arabia Saudita, dopo avere sorvolato Turchia, Siria, Libano e Giordania, i suoi viaggi erano stati monitorati. 

Gli ambientalisti bulgari ricevevano centinaia di messaggi dal trasmettitore di Nelson. Poi il volatile è scomparso dai ‘radar’. La sua incredibile capacità di volare – il grifone, può raggiungere seimila piedi di altezza e può rimanere in volo per centinaia di chilometri senza sbattere le ali – lo ha portato a oltrepassare i confini sicuri dell’Arabia Saudita, per ritrovarsi a sua insaputa, nel turbolento Yemen. In Bulgaria le sue tracce si sono perse e lui, una volta avvistato dai militari, è diventato una preda da catturare.

È stato individuato e preso a Taiz, nello Yemen del sud, dopo che alcuni abitanti della zona avevano cercato di prendersene cura, perché appariva ferito e denutrito. Era il 5 aprile quando sull’anello di Nelson alcuni civili hanno letto i riferimenti che conducevano in Bulgaria, alla Fwff. Ma prima che gli ambientalisti, finalmente tornati in contatto con il rapace, potessero raggiungere lo Yemen per recuperarlo, l’animale era finito nelle mani della milizia armata, che riteneva Nelson un nemico da abbattere, fiancheggiatore dei nemici houthi. È stato necessario smuovere ambasciate e organizzazioni internazionali dei Paesi coinvolti per recuperarlo.

Pierre Gaym, direttore del parco francese, grazie all’aiuto di Hisham al Hoot dell’Ong yemenita One World Actors Animal rescue, è riuscito a spiegare che Nelson era solo un grifone in cerca di caldo e non una spia. Il 16 aprile, alla fine, al Hoot ha così raggiunto Nelson e lo ha portato via dalla milizia yemenita. Il volatile è ferito al collo, a una zampa ed è denutrito. Avrà bisogno di almeno 6 settimane di riabilitazione per riprendere il volo e tornare in Bulgaria. Magari senza trasmettitore satellitare.