Martedì 20 Maggio 2025
MARTA FEDERICA OTTAVIANI
Esteri

Nel mirino della Russia: "Svezia e Finlandia possibili bersagli"

Scontro con Kiev sulla tregua. E Medvedev attacca "Un errore fidarsi dell’Occidente, anche dell’Italia".

Dmitry Medvedev. , numero due del del Consiglio di sicurezza russo, e Vladimir Putin

Dmitry Medvedev. , numero due del del Consiglio di sicurezza russo, e Vladimir Putin

Svezia e Finlandia nel mirino di Mosca. I Paesi del Nord Europa nuovi membri della Nato rischiano di diventare "bersagli" in caso di conflitto con la Russia, esponendosi anche al pericolo di rappresaglie "nucleari". Destinatari dell’avvertimento lanciato dall’ex presidente russo Dmitry Medvedev sono la Svezia e soprattutto la Finlandia, che dopo l’ingresso nel Patto Atlantico nel 2023 ha avviato un deciso programma di riarmo, annunciando tra l’altro l’apertura a Mikkeli, a meno di 200 chilometri dal confine, del comando terrestre dell’Alleanza per l’Europa settentrionale.

Intanto, il presidente Trump è sempre più frustrato dal mancato accordo di pace. Il vicepresidente, JD Vance, afferma che "è illusorio pensare che Kiev possa vincere la guerra". Sta di fatto che, a 100 giorni dall’insediamento alla Casa Bianca, non si registrano passi avanti nei negoziati: ognuno rimane fermo sulle proprie posizioni. Il presidente ucraino, Zelensky, è stato chiaro e ha ribadito che Kiev vuole una cessazione del conflitto "senza regali a Putin, soprattutto terre". Con buona pace del ministro degli Esteri russo Lavrov.

Il capo della diplomazia di Mosca assicura che il Cremlino è pronto ai negoziati senza precondizioni (anche con Zelensky, quindi) e all’avvio di colloqui diretti, che potrebbero iniziare già dopo la tregua di tre giorni annunciata dal presidente russo, dall’8 al 10 maggio. Tuttavia, subito dopo, lo stesso Lavrov ha precisato che, in caso di tregua di 30 giorni proposta da Kiev, la Russia non può garantire "un monitoraggio onesto del rispetto degli accordi". Un po’ come accaduto a Pasqua, dove il cessate il fuoco annunciato unilateralmente da Putin è stato violato proprio dalle truppe russe, e a più riprese.

E non è finita. Lavrov, in un altro classico del suo copione, parlando dal vertice dei Brics in Brasile, ha dichiarato che il compito di impedire una Terza guerra mondiale "sta diventando particolarmente urgente, soprattutto sullo sfondo di azioni aggressive e sconsiderate".

Intanto emergono particolari raccapriccianti sulla morte di Viktoriia Roshchyna, la giornalista ucraina deceduta durante la prigionia russa dopo essere stata catturata nei territori occupati nel 2023. Due anni dopo, nel febbraio scorso, il suo corpo è stato restituito alla famiglia. Un cadavere mummificato, quasi irriconoscibile. E sul quale sono rimasti indelebili i numerosi segni di tortura, così come la chiara assenza di alcuni organi interni. È quanto emerge da un’indagine realizzata dalle autorità ucraine e raccontata da Ukrainska Pravda, la testata per la quale la reporter ucraina lavorava come freelance.

Marta Ottaviani