Martedì 23 Aprile 2024

Ritrovato relitto nazista, l'ipotesi: "A bordo la leggendaria Camera d'ambra degli zar"

Adolf Hitler ordinò ai suoi soldati di portare in Germania il gioiello più prezioso della Russia. La nave su cui potrebbe trovarsi l'ottava meraviglia del mondo fu affondata nel 1945 dai sovietici nel mar Baltico

I sub della Baltictech e il relitto ritrovato (Baltictech)

I sub della Baltictech e il relitto ritrovato (Baltictech)

Varsavia, 3 ottobre 2020. “Fate in fretta, è un ordine di Adolf Hitler”. Quando nel 1941 i soldati nazisti trafugarono pezzo per pezzo da San Pietroburgo (l'allora Leningrado) la leggendaria Camera d'ambra, nessuno poteva immaginare che l'ottava meraviglia del mondo, così la chiamavano i suoi ammiratori, di lì a quattro anni sarebbe sparita nel nulla. Ma oggi, a distanza di 75 anni, un team di sub polacchi è quasi sicuro di averla ritrovata. Se fosse vero, si tratterebbe di un tesoro che vale almeno 500 milioni di euro. Anche se non è la prima volta, a essere pignoli, che il pezzo più pregiato del tesoro degli zar, secondo un esercito di Indiana Jones più o meno improvvisati, è sul punto - poi mai raggiunto - di rivedere la luce.

La scoperta

Nei giorni scorsi, la Baltictech, una società polacca che si occupa di esplorazioni ad alte profondità, ha annunciato di aver ritrovato praticamente intatto il relitto del Karlsruhe, un piroscafo nazista bombardato da aerei sovietici e affondato nel mar Baltico nell'aprile del 1945. La nave si trova a 88 metri sotto il livello del mare a una dozzina di chilometri da Ustka. “Al suo interno – hanno spiegato i sub su Facebook – ci sono mezzi militari, porcellane e casse sigillate in ottime condizioni. Questa scoperta potrebbe gettare nuova luce sulla scomparsa della leggendaria Camera d'ambra”.

L'ottava meraviglia del mondo

Il capolavoro dell'arte barocca fu ideato nel 1701 dall'architetto tedesco Andreas Schlüter. La camera si trovava a Berlino. Nel 1716, durante una vista in Prussia, lo zar Pietro il Grande la vide e se ne innamorò. Occupava uno spazio di circa 55 metri quadrati ed era rivestita interamente da 6 tonnellate di ambra proveniente dal mar Baltico. Le centinaia di candele che venivano accese per stupire i visitatori davano la sensazione di essere immersi nell'oro zecchino. Per cementare l'alleanza con la Russia, Federico Guglielmo I regalò la stanza a Pietro. Lo zar incaricò il fiorentino Francesco Bartolomeo Rastrelli di smontare e rimontare a Tzarskoe Zelo, una reggia a 26 chilometri da San Pietroburgo. quello che per 200 anni sarà il gioiello più prezioso dei Romanov.

L'assedio nazista

Il capolavoro, durante l'assedio di Leningrado, passò in mano al Terzo Reich. Quando nel 1943 la guerra si mise male per la Germania nazista, Adolf Hitler ordinò di smontare la Camera d'ambra pezzo per pezzo, di imballarla e di spedirla a Koenigsberg. L'anno successivo i sovietici conquistarono la Prussia orientale e delle casse, finite nelle mani delle Ss, si persero le tracce.

L'ipotesi dei sub

Secondo la Baltictech, il tesoro potrebbe essere stato imbarcato a bordo del Karlsruhe e le numerose casse sigillate che sono adagiate sul fondo del mare potrebbero di fatto contenere i preziosi pannelli di ambra. “Se i nazisti avessero voluto far attraversare il Baltico alla Camera, il piroscafo che abbiamo ritrovato sul fondo del mare era la loro ultima speranza. La storia e i documenti che abbiamo consultato – spiegano i sub polacchi – ci dicono che il Karlsruhe stava lasciando il porto con grande fretta e con un grosso carico. Tutti questi indizi non possono che far volare l'immaginazione”.