Mercoledì 24 Aprile 2024

Navalny in coma, inventore Novichock: "Poche probabilità che possa riprendersi del tutto"

Secondo Vil Mirzayanov chi ha avvelenato l'oppositore russo doveva essere "un professionista". La Francia denuncia: "Atto criminale". E il Cremlino giudica le conclusioni dei medici tedeschi "affrettate"

Alexei Navalny in ospedale in Germania (Ansa)

Alexei Navalny in ospedale in Germania (Ansa)

Roma, 25 agosto 2020 - Se Alexei Navalny è stato davvero avvelenato con una sostanza del gruppo degli anticolinesterasici, ci sono poche probabilità che possa riprendersi del tutto e tornare come prima. A dichiararlo, in un'intervista alla testata russa Current Time, è Vil Mirzayanov, padre del programma di ricerca sovietico del "Novichok", i composti al nervino di ultima generazione, sviluppati dall'Unione Sovietica (e poi dalla Russia) per ottenere la supremazia nel campo delle armi chimiche. "E' difficile dire quanto dureranno gli effetti dell'intossicazione. Le conseguenze sono molto gravi. L'avvelenamento è quasi irrevocabile, purtroppo. E ci vogliono anni per riabilitarsi. Le sostanze, anche quelle decomposte, causano grandi danni e rimangono nel corpo per molto tempo. Espellerle è un processo lungo e doloroso".

Mirzayanov, che ora vive negli Stati Uniti, ha precisato che è impossibile dire in quali mani siano finiti i composti di tipo Novichok trafugati e venduti col crollo dell'Urss. In teoria, dunque, non è solo lo Stato a poter colpire con questo tipo di veleni, ma anche "gangster e terroristi". Detto questo, secondo Mirzayanov nel caso di Navalny chi gli ha amministrato la dose di veleno doveva essere "un professionista", uno che sapeva maneggiare queste sostanze e non contaminarsi. Tra gli anticolinesterasici, Mirzayanov ritiene probabile siano stati impiegati organofosforati, che potrebbero essere stati "facilmente mischiati all'acqua o al tè". Oppure sarebbe bastato toccare la pelle di Navalny con un tampone imbevuto della sostanza. "Già questo lo avrebbe avvelenato", ha raccontato. 

Francia denuncia "atto criminale"

La Francia ha denunciato un "atto criminale" commesso ai danni dell`oppositore russo Alexei Navalny, vittima di un avvelenamento secondo la Germania, e ha invitato le autorità russe a una "indagine rapida e trasparente". Lo ha indicato il Quai d'Orsay.  "La Francia esprime profonda preoccupazione per questo atto criminale commesso ai danni di un attore di primo piano della vita politica russa", ha dichiarato il servizio stampa del ministero, ritenendo "essenziale che le autorità russe svolgano un'indagine rapida e trasparente, che consenta di stabilire le circostanze in cui tale atto è stato commesso".

Cremlino critica "fretta" dei medici tedeschi

Il Cremlino ha criticato oggi "l'affrettata conclusione" a cui sono arrivati i medici tedeschi secondo cui il leader dell'opposizione russa Alexeï Navalny è stato avvelenato, formulata senza apportare elementi davvero nuovi rispetto a quelli presentati dai medici russi, che hanno escluso questa ipotesi.  "L'analisi medica dei nostri medici e quella dei tedeschi concordano completamente. Ma le loro conclusioni differiscono. Non capiamo questo entusiasmo tra i colleghi tedeschi ", ha detto Dmitry Peskov, portavoce del presidente Vladimir Putin, riportato dall'agenzia Ria Novosti.

Portavoce Navalny: "Niente indagine? Chiaro chi sia stato"

"Il fatto che sul crimine non sarebbe stata aperta una vera indagine e che il colpevole non sarebbe stato trovato era evidente. D'altronde sappiamo tutti chi è. Ma da come ne parla Peskov mi fa indiavolare". Lo ha detto Kira Yarmysh, portavoce di Navalny, su Twitter.