Roma 12 maggio 2022 - Come previsto, la Finlandia va verso la Nato e la Svezia la seguirà. L'ingresso sarà formalmente richiesto nel prossimo vertice Nato di giugno. Le minacce di ritorsione russe - anche nucleari, come ribadito oggi dal superfalco Medvedev - non hanno avuto alcun effetto, o meglio hanno avuto l'effetto opposto a quello che il Cremlino si augurava: hanno convinto sempre di più Helsinki e Stoccolma rifugiarsi sotto l'ombrello nucleare americano. E il prima possibile. Evidentemente a Mosca non capiscono che che più si minacciano gli occidentali piu questi - lungi dall'assumere una postura remissiva - si organizzano per difendersi unendosi ad altri partner dotati di forze nucleari.
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Il paradosso è che dopo aver invaso con la scusa che la Nato voleva installasi in Ucraina piazzandosi al confine con la Russia, Putin ha ottenuto che il confine diretto tra Russia e Nato si allunghi per la bellezza di 1.340 chilometri - tanto è lungo il confine tra Finlandia e Russia - e che due obiettivi di prima grandezza si trovino a tiro dei missili da crociera e degli aerei della Nato. La grande metropoli di San Pietroburgo -città natale di Vladimir Putin - si trova infatti a soli 134 chilometri dal confine finlandese e il porto di Severmorsk (15 km da Murmansk), che ospita la Flotta del Nord russa, si trova a 179 km dal confine finlandese. A un passo.
Dal punto di vista militare, per i russi è un disastro. E Putin non può fare nulla: se la Finlandia e la Svezia entreranno nella Nato saranno infatti protette dall'articolo 5. Certamente schiererà in basi vicine alla Finlandia missili da crociera o tattici con testata nucleare e aerei d'attacco dotati di bombe nucleari, ma questo non sposterà i termini della questione e la Finlandia e la Svezia, una volta deciso, rimarranno parte della Nato. Non vi è ragionevolmente alcuna prospettiva di un attacco convenzionale o tantomeno nucleare contro paesi Nato proprio per la garanzia di mutua protezione prevista dal trattato. Mosca lo sa bene e nessuno vuole rischiare una guerra nucleare che sarebbe un crimine contro l'umanità e avrebbe solo dei perdenti. Quindi Medvedev continuerà a minacciare e nessuno lo prederà sul serio. Nessuno meno Finlandia e Svezia, che anche grazie alle sue minacce avranno scelto la Nato. Considerato che erano due paesi che per decenni avevano fatto della neutralità una bandiera, per Putin lo stratega, è un bilancio fallimentare.