Giovedì 18 Aprile 2024

E' morto Robert Mugabe, ex presidente dello Zimbabwe

Deposto dai militari nel 2017, ha tenuto il potere per 37 anni con un regime dittatoriale

E' morto Robert Mugabe (Ansa)

E' morto Robert Mugabe (Ansa)

Harare, 6 settembre 2019 - E' morto Robert Mugabe, discusso ex presidente dello Zimbabwe, il primo del post-indipendenza. Mugabe aveva 95 anni e si trovava a Singapore dove era ricoverato per cure mediche. 

L'annuncio del decesso è stato fatto su Twitter dal presidente Emmerson Mnangagwa. "E' con grande tristezza che annuncio la morte del padre fondatore dello Zimbabwe ed ex presidente, Robert Mugabe", si legge nel post. 

La famiglia ha invece confermato alla Bbc che Mugabe è deceduto a causa di una malattia, non rivelata, a causa della quale era ricoverato in un ospedale di Singapore dall'aprile scorso. 

Mugabe, leader del partito Zimbabwe African National Union (ZAPU), aveva tenuto ben salde le redini del suo Paese dal 1980 al 2017, quando fu spodestato da un colpo di Stato militare. Dal 2014, fino alle dimissioni, è stato il più anziano capo di Stato o di governo del mondo. Più volte accusato di essere un dittatore, definito anche "l'ultimo re politico africano", il 21 novembre 2017, dopo 37 anni, si è dimesso da presidente, costretto dai militari dopo il golpe.

Mugabe era salito al potere dopo aver vinto le prime elezioni dopo l'indipendenza dalla Gran Bretagna nel 1980. Rimase premier fino al 1987, quando venne eletto presidente e decise di abolire il ruolo di primo ministro e assumere di fatto i pieni poteri. 

DA EROE A DESPOTA - In 37 anni alla guida dello Zimbabwe, Mugabe è passato da eroe dell'indipendenza, appoggiato dall'Occidente a despota responsabile del collasso economico del suo Paese. La sua parabola era iniziata quando prende le redini dell'ex Rhodesia, divenuta indipendente nel 1980 dopo sette anni di guerra di liberazione che aveva messo fine a quasi un secolo di potere coloniale britannico.

All'epoca Mugabe lancia la sua politica di riconciliazione, in nome dell'unità del Paese, e trova così anche il plauso delle capitali straniere. "Ieri eravate i miei nemici, ora siete i miei amici", diceva l'ex leader della guerriglia. Inoltre offre posizioni ministeriali chiave ai bianchi e permette persino all'ex primo ministro della Rhodesia, Ian Smith, di rimanere nel Paese. Da "uomo pensante della guerriglia", Mugabe si trasforma in un leader modello, e in dieci anni, il Paese fa grandi progressi. Si costruiscono scuole, centri sanitari e nuovi alloggi per la maggioranza nera. 

Presto però si trasformerà in un dittatore, iniziando a usare il pugno di ferro contro i suoi avversari. Nel 1982 manda l'esercito nella provincia "dissidente" di Matabeleland, terra dell'etnia Ndebele e del suo ex alleato durante la guerra di indipendenza, Joshua Nkomo. La brutale repressione fa circa 20mila morti. 

Ma l'Occidente si gira dall'altra parte, almeno fino al 2000. Più che il peso del suo abuso di potere, le frodi elettorali e le repressioni, a mettere in cattiva luce anche a livello internazionale Mugabe è la sua violenta riforma agraria. Pagano i contadini bianchi, che ancora detenevano gran parte della terra del Paese, costretti a lasciare in massa lo Zimbabwe. L'economia del Paease crolla, con scarsa liquidità e disoccupazione al 90%.

Mugabe allora addossa all'Occidente imperialista i mali del suo Paese e respinge tutte le accuse di autoritarismo. Gli ultimi anni della sua vita, travolto da problemi di salute, si trasforma nella caricatura del despota africano pronto a fare qualsiasi cosa per estendere il suo regno. Promette di rimanere al potere 100 anni, non manterrà la parola. 

Nel 2017 licenzia il suo vicepresidente Emmerson Mnangagwa, sotto la pressione della sua influente e ambiziosa moglie Grace, che vorrebbe succedergli. Ma è un errore fatale: l'esercito inizia a fare pressione e il dittatore resiste con tenacia. Rifiuta di accettare la sua espulsione dal suo stesso partito, Zanu-Pf, finchè il Parlamento non inizia una procedura di impeachment. Dopo quello che lui stesso definirà "un colpo di Stato" militare, si dimette il 21 novembre 2017 all'età di 93 anni. La piazza festeggia, lui trascorre gli ultimi anni isolato tra Singapore e Harare.