Mostro di Nantes, colpo di scena. L'uomo arrestato non è Dupont

Non è Xavier Dupont de Ligonnès, ricercato per aver sterminato la famiglia nel 2011, il sospetto fermato dalla polizia scozzese all'aeroporto di Glasgow. Lo rivela il Dna

Xavier Dupont de Ligonnes, il "mostro di Nantes"

Xavier Dupont de Ligonnes, il "mostro di Nantes"

Parigi, 12 ottobere 2019  -  Colpo di scena, l'uomo arrestato ieri a Glasgow non è il "mostro di Nantes". Il Dna del ricercato Xavier Dupont de Ligonnès non corrisponde con la persona fermata in Scozia, riferisco gli inquirenti francesi. Dupont, soprannominato il "mostro di Nantes", se ancora vivo, è latitante da 8 anni perchè accusato di aver sterminato la moglie e i quattro figli nel 2011. 

L'analisi del DNA, effettuata in meno di 24 ore con il sospetto ancora in Scozia, è stata possibile grazie al raffronto dell'impronta genetica dell'uomo con quella in possesso della polizia francese. Infatti gli investigatori transalpini, perquisendo l'abitazione di Limay dell'uomo fermato a Glasgow, sono riusciti ad ottenede il suo Dna e lo hanno confrontato con quelli del latitante. Inoltre le impronte digitali del fermato corrispondevano soltanto in 5 punti, su un totale dei 13 caratteristici, che servono per identificare una persona. Infine, ancor prima del confronto, qualcuno aveva fatto notare che l'arrestato non somigliava neppure fisicamente al nobile francese ricercato per omicidio, e che sembrava più vecchio dei 58 anni attribuiti al mostro di Nantes.

Ieri pomeriggio all'aeroporto di Glasgow, in Scozia, l'arresto, quando il sospettto era appena sceso da un volo, in arrivo da Parigi Roissy-Charles de Gaulle. L'uomo ha subito detto che si chiamava Guillaume Joao, ma evidentemente non è stato creduto

La polizia francese cercava Dupont dall'aprile 2011, dopo la strage della sua famiglia. Dopo il fatto di sangue lui era scomparso e la sua macchina era stata ritrovata abbandonata al Frejus. Per un certo periodo di tempo gli investigatori ritenevano si fosse rifugiato in Italia. 

La caccia dei francesi a Dupont era approdata anche alla trasmissione 'Chi l'ha visto?'. Il caso fu un forte choc per tutta la Francia: i corpi della moglie 48enne e dei figli di 21, 18, 16 e 13 anni furono trovati fatti a pezzi, sepolti nel giardino della casa di famiglia.

Ma dopo l'entusiasmo iniziale, era stato il procuratore della Repubblica di Nantes, Pierre Sennès, ad avere i primi dubbi sull'identità, invitando alla "prudenza" riguardo l'arresto dell'uomo a Glasgow. Inoltre stamane alla radio un uomo, un certo Jacques, che si era presentato come vicino di casa di Dupont, aveva riferito: "Anche se Dupont de Ligonnès fosse invecchiato, l'uomo fermato a Glasgow, non gli somiglia per niente. Lo conosco da 30 anni. Sono stato al suo matrimonio in Scozia", aveva dichiarato Jacques.

Le ultime immagini di Dupont risalgono al 14 aprile 2011, quando era stato filmato mentre ritirava del denaro ad un bancomat a Roquebrune-sur-Argens, vicino alla Costa Azzurra. Poi più nulla. Sette giorni dopo sono stati scoperti i cadaveri nella casa di famiglia a Nantes.

Tutte le vittime erano state uccise con due colpi d'arma da fuoco nel sonno, dopo essere state sedate con un sonnifero. Un piano diabolico prestabilito fin nei minimi dettagli: l'uomo aveva anche saldato le rette scolastiche dei figli e inviato una lettera collettiva ai parenti inventando una "spy story", e affremando che lui e la famiglia sarebbero dovuti partire per gli Usa per rientrare in un programma di protezione di testimoni. Una strategia che gli ha permesso di prendere un certo vantaggio sugli ispettori. Xavier Dupont de Ligonnès, discendente di una famiglia nobile, era molto indebitato a causa di cattivi investimenti.