
Lo scrittore Frederick Forsyth
Londra, 9 giugno 2025 - E' morto a 86 anni lo scrittore britannico Frederick Forsyth, autore del 'Giorno dello Sciacallo' e di numerosi altri romanzi best-seller tradotti in tutto il mondo, alcuni dei quali divenuti anche successi cinematografici. Lo ha reso noto il suo agente, citato dai media del Regno Unito.
Forsyth era uno dei maestri delle spy-story. Ex giornalista della Reuters e della Bbc, deve la sua fama a best-seller diventati anche campioni di incassi al cinema. Oltre a 'Il giorno dello sciacallo', ha scritto 'Il dossier Odessa' o 'Avenger'.
Ex pilota della Royal Air Force, ex reporter e agente segreto nel tempo libero, Forsyth ha firmato una ventina di romanzi che hanno venduto circa 70 milioni di copie in tutto il mondo. La sua specialità erano appunto thriller in cui mercenari, spie e delinquenti di ogni lega si affrontano in giochi di potere mozzafiato. Ben documentati e realistici. Perché Forsyth non ha vissuto sempre dietro una scrivania. Anzi ha trovato ispirazione e materia prima per i suoi libri nella sua incredibile vita di reporter.
Nato il 25 agosto 1938 nel Kent, da padre pellicciaio e madre sarta, nei primi anni Sessanta fu spedito dalla Reuters a Parigi come corrispondente. Tra il 1961 e il 1963 "sono diventato l'ombra di Charles De Gaulle", raccontò nella sua autobiografia 'The outsider'. Erano gli anni dell'indipendenza dell'Algeria e della resistenza armata del gruppo terroristico di estrema destra Osa che nel 1962 tentò di uccidere de Gaulle. "Il giorno dell'attentato ero al Petit-Clamart. Lì ho trovato lo sfondo per il mio primo libro"", rivelò che l'idea di scrivere romanzi gli venne nel 1969, quando aveva 30 anni ed era appena tornato dal Biafra dove aveva seguito per la radio della Bbc la guerra civile nel sud-est della Nigeria.
I suoi reportage, considerati troppo vicini alle ambizioni indipendentiste del Biafra, non furono visti di buon occhio dalla radio e neppure al Foreign Office. Così si dimise e per mantenersi iniziò a scrivere. Due le regole ferree che si diede e che seguì sempre: mantenere i veri nomi dei personaggi e raccontare la storia con tutta la precisione tecnica possibile. E in questo fu maestro di Tom Clancy o Robert Ludlum che lo consideravano come l'inventore del genere techno-thriller. 'Lo sciacallo', sul tentativo di assassinare de Gaulle, fu rifiutato da cinque editori prima di essere pubblicato nel 1971 dalla Mercure de France.
Fu un successo enorme: nove milioni di copie vendute e un adattamento per il cinema firmato da Fred Zinnemann nel 1973. La sua routine di scrittura comprendeva solitamente cinque o sei mesi di ricerche in giro per il mondo, da Berlino Est a Israele o la Guinea, e poi tre mesi di scrittura. "Viaggio molto, di solito cerco di andare a vedere tutti i posti che descrivo, anche per una piccola scena", riferì a conferma del suo rigore e della sua meticolosità. Coì' per raccontare la caccia ai nazisti in 'The Odessa File' (1972) incontro' Simon Wiesenthal. Per "I cani da guerra" (1974) entrò in contatto con trafficanti d'armi ad Amburgo. Nel 2013 andò in Somalia per "Kill List" (2013) e fu allora che la sua seconda moglie lo blocco': "Sei troppo vecchio, questi posti sono terribilmente pericolosi e non hai piu' lo stesso passo di un tempo", gli disse senza troppi complimenti. La vita del globetrotter fini' ma non quella dello scrittore. Gli ultimi anni di attività furono dedicati all'autobiografia 'The Outsider', uscita nel 2016.