Morto Jack Palladino, detective dei vip: aiutò anche Clinton

Spregiudicato e costosissimo, Jack Palladino era stato aggredito da due ladri che volevano rubargli la macchina fotografica

Jack Palladino, 76 anni, assieme al neuropsichiatra Richard Perrillo

Jack Palladino, 76 anni, assieme al neuropsichiatra Richard Perrillo

Nei suoi numerosi travestimenti si faceva passare per giornalista investigativo, avvocato, ma se serviva alle sue inchieste poteva diventare anche finto spacciatore di droga e gestore di locali notturni. La sua seconda moglie di origini australiane, Sandra Sutherland, con la quale da più di 40 anni aveva fondato la sua agenzia investigativa in California, non esitava a diventare anche in escort compiacente per estorcere notizie o foto imbarazzanti che avrebbero avvantaggiato i loro clienti.

In altre parole Jack Palladino era uno dei detective privati più famosi d’America e lo è rimasto fino alla fine. Dal 1970 si faceva pagare 300 dollari all’ora più le spese, superando, come onorario i migliori avvocati di San Francisco la città dalla quale operava.

Palladino però è stato brutalmente aggredito davanti alla sua villa di Haight-Ashbury lo sorso 28 gennaio mentre stava scattando alcune foto con una macchina fotografica a tracolla. Uno dei dei presunti rapinatori gli ha strappato la fotocamera e lo ha trascinato sull’asfalto per diversi metri. Ricoverato in ospedale in condizioni critiche, è rimasto in coma ed è morto ieri senza riprendere conoscenza.

C’è chi dice che Jack stesse addirittura indagando sui due uomini che lo hanno aggredito e che sono stati già arrestati dalla polizia.

Laureato in legge e in scienze politiche all’università di Berkeley, Palladino aveva praticato solo per qualche mese l’attività forense, preferendo diventare l’investigatore dei ricchi e famosi . Si rivolgevano a lui per far pedinare la moglie o il marito ma anche per essere tolti dai guai come Bill Clinton, quando lo assunse per screditare Gennifer Flowers e far tacere lo scandalo sessuale tra i due nel 1992. Oppure Courtney Love, accusata di avere avuto un ruolo nel suicidio del marito Kurt Cobain. Kevin Costner e Robin Williams invece cercavano prove contro i loro stalker.

Dal 1977 la Palladino&Sutherland investigations era diventata una delle più affermate agenzie di ficcanaso d’America. Una popolarità crescente e tariffe sempre più astronomiche, ma che garantivano i risultati. Jack e la moglie non amavano il basso profilo, ma hanno scoperto molto in fretta il peso dei media per promuovere la loro celebrità insieme ai clamorosi casi.

"Sono qualcuno che viene chiamato quando la casa è in fiamme, non quando si vede un poco di fumo in cucina", era solito dire Jack nelle sue interviste.

Con una faccia da agente segreto, stempiato, baffetti pronunciati sotto due lenti spesse montate su Ray-Ban, Paladino anche se sempre in giacca e cravatta non usava frasi sfumate nei suoi interrogatori ma si manteneva sempre sul confine della legge anche se ripeteva: "Mentire nel mio mestiere serve a ottenere informazioni e confessioni. Non posso dire di non averlo mai fatto, ma questo non è proibito".

Jack e la moglie si occuparono anche delle accuse di molestie sessuali contro Michael Jackson, spiccate dalla famiglia di una ragazzino di 14 anni.

Anche Harvey Weinstein, il boss della ex Miramax, assunse Palladino come ‘scudo’ per allontanare le accuse di molestie da parte di diverse attrici nei suoi confronti. E ora questa morte così banale dopo la "brutale aggressione" davanti alla porta di casa, adesso che Palladino e la moglie volevano solo viaggiare e godersi la pensione, rimarrà la vera inchiesta irrisolta della loro vita.