Lunedì 23 Giugno 2025
REDAZIONE ESTERI

Si è tolto la vita Florian Willet il papà della capsula del suicidio Sarco

L’uomo, trovato morto in Germania, con la sua associazione portava avanti l’introduzione di questo sistema per l’eutanasia in Svizzera

Florian Willet e un esemplare della capsula del suicidio Sarco

Florian Willet e un esemplare della capsula del suicidio Sarco

Roma, 3 giugno 2025 – Florian Willet, il papà della capsula del suicidio Sarco usata in Svizzera, è morto togliendosi la vita. La notizia è riportata da diverse agenzie e siti elvetici. La morte del 47enne, avvenuta in Germania, risalirebbe a un mese fa, il 5 maggio, ma la notizia si è diffusa solo nelle ultime ore.

Willet, Ceo di Sarco e fondatore dell’associazione The Last Resort, si sarebbe tolto la vita in circostanze ancora da chiarire. Il 47enne, con la sua associazione, si era adoperato affinché in Svizzera, dove l’eutanasia è legale, fosse introdotta la possibilità di togliersi la vita utilizzando la capsula Sarco.

Per questo nel settembre del 2024 aveva assistito e accompagnato una donna malata terminale a togliersi la vita utilizzando la capsula, un sistema però ritenuto illegale dalla legge elvetica. Una vicenda in seguito alla quale Willet era stato anche detenuto con l’accusa, poi decaduta, di aver ucciso la donna strangolandola a causa del cattivo funzionamento della capsula Sarco.

La capsula Sarco è una sorta di “sarcofago”, appunto. Stampata in tre dimensioni (3D), è montata su un supporto avente al suo interno un contenitore di azoto liquido. Il meccanismo che porta al decesso viene attivato autonomamente dalla persona che desidera morire, coricata all’interno della struttura, schiacciando un pulsante.

Con questo gesto l’azoto liquido viene istantaneamente nebulizzato e immesso nella capsula, facendo scendere il livello di ossigeno a meno del 5% in meno di un minuto (nell’aria il tenore del gas vitale è del 21%). La persona perde conoscenza dopo poche inalazioni di azoto e muore dopo circa 5 minuti. Il decesso interviene dunque per asfissia da azoto, un gas inerte.

“Ma proprio dopo aver accompagnato la donna, un’americana di 67 anni, nel suo ultimo viaggio qualcosa in Willet era cambiata, forse a causa delle pesanti accuse di averla strangolata”, raccontano persone vicine all’uomo.

La particolarità della capsula Sarco è infatti quella di poter essere utilizzata autonomamente e permetterebbe di porre fine alla propria esistenza non fra le mura di una struttura ma dove si desidera. Willet aveva infatti accompagnato la 67enne in una foresta in quello che per ora resta l’unico utilizzo della capsula Sarco.