Morbillo, è emergenza: casi più che raddoppiati. E ricompare in Europa

Pesante il bilancio del 2018: 140mila morti nel mondo, la gran parte bambini. Vaccini porta a porta a Samoa: drappo rosso alle finestre

Morbillo, vaccinazioni: foto generica (Ansa)

Morbillo, vaccinazioni: foto generica (Ansa)

Roma, 5 dicembre 2019 - Allarme morbillo in tutto il mondo. Secondo i dati Unicef i casi sono più che raddoppiati nel corso del 2018, con un pesante bilancio: 140.000 morti. E, particolare preoccupante, la patologia è ricomparsa in quattro Paesi in Europa - Albania, Repubblica Ceca, Grecia e Regno Unito - mentre gli Stati Uniti hanno riportato il numero più alto di casi in 25 anni.  Circa la metà dei casi di morbillo dell'anno scorso si sono verificati in 5 paesi: Repubblica democratica del Congo (dove si sono verificati 4mila morti, dati di ottobre), Liberia, Madagascar, Somalia e Ucraina. Delle vittime, insiste l'Unicef, i bambini sotto i 5 anni rappresentano la parte più ampia, secondo le nuove stime rilasciate oggi dall'Oms e dal Center for Diseases Control and Prevention (Cdc) per conto della Measles & Rubella Initiative. 

Morbillo, ancora poche vaccinazioni

Più di 19 milioni di bambini nel mondo non hanno ricevuto la prima dose di vaccino per il morbillo entro il secondo compleanno nel 2018. Secondo l'Unicef e l'Oms negli ultimi 10 anni, la copertura vaccinale per il morbillo è stata stagnante, creando condizioni favorevoli all'attuale epidemia.  Nel 2018, solo l'86% dei bambini a livello globale ha ricevuto la prima dose di vaccino per il morbillo e poco meno del 70% ha ricevuto la seconda dose raccomandata. Questo è meno della copertura necessaria del 95% per prevenire l'epidemia.

"Il numero inaccettabile di bambini uccisi lo scorso anno da una malattia completamente prevenibile è la prova che il morbillo è una minaccia per i bambini ovunque," ha dichiarato Henrietta Fore, Direttore generale Unicef. "Quando un numero significativo di bambini non viene vaccinato, intere comunità sono a rischio. Lo vediamo anche oggi nei luoghi più remoti come la Repubblica Democratica del Congo, dove il morbillo, finora quest'anno, ha ucciso più di 4.500 bambini sotto i 5 anni. O a Samoa dove una rapida diffusione di un'epidemia di morbillo ha contagiato diversi bambini e ora non possono andare a scuola".

image

Il morbillo ricompare dov'era stato sconfitto

I casi di morbillo sono più che raddoppiati nel 2018, rispetto al 2017. Mentre il dato finale per il 2019 non è ancora pronto, le ultime notizie indicano che il numero di casi di morbillo continua a essere pericolosamente alto. L'ultima regione a essere stata colpita - prosegue l'Unicef -  è l'Asia del Pacifico, dove il morbillo è stato registrato anche in luoghi in cui era stato eliminato come l'Australia, il Giappone e la Nuova Zelanda. 

Samoa si ferma: vaccino porta a porta

Le isole Samoa hanno aperto oggi una campagna di vaccinazione di massa porta a porta, con l'obiettivo di contenere l'epidemia di morbillo che nell'ultimo mese ha già causato 62 morti e oltre 4mila contagi. Resteranno chiusi per due giorni scuole, uffici per i servizi non essenziali e attività commerciali, mentre è stato richiesto a tutta la popolazioni di rimanere in casa.  Nelle 24 ore che hanno preceduto l'apertura della campagna sono stati registrati 165 casi, soprattutto fra i bambini di età inferiore ai quattro anni. Lo scopo principale della missione è quello di vaccinare oltre il 90% della popolazione delle isole, come spiega ad Al-Jaazera una funzionaria della Croce Rossa neozelandese che sta partecipando all'operazione, Karen Page.  A oggi poco più della metà dei cittadini samoani è immunizzata contro il morbillo. Ai 200mila cittadini dell'arcipelago è stato chiesto dalle autorità di non uscire, in modo tale da agevolare gli spostamenti delle squadre di medici, e di esporre una bandiera rossa fuori di casa nel caso in cui non si fosse ancora ricevuta la profilassi anti morbillo. 

Secondo le stime Unicef e Oms, la copertura vaccinale a Samoa è diminuita dal 58% nel 2017 al 31% nel 2018, principalmente a causa di disinformazione e sfiducia fra i genitori.