Fila per il bagno (foto iStock)
Tokyo, 22 luglio 2018 - Una passione nazionale. Talmente sentita da tenere incollati davanti alla televisione milioni di giapponesi. Una passione fortissima che ha rischiato di mandare in tilt la rete idrica del paese del Sol levante. E' successo martedì scorso in occasione della sfida mondiale tra la nazionale giapponese e la Colombia. Sì, perché quando l'arbitro, lo sloveno Damir Skomina, ha mandato le due squadre del gruppo H del Mondiale di Russia (oltre al Giappone e alla Colombia, ci sono anche Polonia e Senegal) negli spogliatoi nelle abitazioni e nei attività commerciali del paese asiatico c'è stata una corsa alle toilette.
Dopo un primo tempo emozionante concluso sull'1-1, infatti, la società che eroga l'acqua a Tokyo ha registrato un'impennata dei consumi del 24 per cento. Non solo. Al termine della partita, vinta dai Blue Samurai 2-1, i tifosi festanti hanno scaricato la tensione e non solo facendo registrare un'ulteriore impennata del 50%. Una richiesta contemporanea di acqua che ha, appunto, rischiato di mandare in tilt il sistema idrico della capitale giapponese se la società che eroga il servizio non avesse provveduto ad aumentare i livelli di erogazione proprio in vista dell'emergenza wc per la partita, trasmessa in prima serata in Giappone con un'audience del 48 per cento.
Una mossa precauzionale che ha evitato una crisi che poteva mettere in difficoltà la città asiatica. Per questo i vertici della società del servizio idrico giapponese hanno già predisposto un analogo piano di potenziamento del servizio d'acqua per domenica prossima, quando la squadra di Yuto Nagatomo - in procinto di lasciare l'Inter per rientrare al Galatasaray dopo la fine del Mondiale - affronterà il Senegal. Insomma, nessuna paura. L'acqua nei bagni ci sarà e i giapponesi potranno fondiarsi a scaricare la tensione accumulata nel corso dei primi 45 minuti della sfida calcistica, così come al 90°. La passione nazionale per il calcio è salva. E così anche la resistenza fisiologica.
