L'occhio di Putin sulla Moldavia: dal golpe alla conquista. Gli scenari (irrealizzabili)

Il leader del Cremlino ha cancellato il riconoscimento del Paese: un atto per fare pressione su Chisinau, non oltre. Una missione militare è impossibile, un colpo di Stato improbabile

Roma, 22 febbraio 2023 - Vladimir Putin ha revocato un decreto del 2012 che in parte sosteneva la sovranità della Moldavia nel futuro della regione della Transnistria, regione separatista, confinante con l'Ucraina e sostenuta da Mosca dove ha stanziate delle truppe. Il decreto delineava la politica estera russa di 11 anni fa che presupponeva relazioni più strette di Mosca con l'Unione Europea e gli Stati Uniti. L'ordine di revoca del documento del 2012 è stato pubblicato sul sito del Cremlino e afferma che la decisione è stata presa per "garantire gli interessi nazionali della Russia in relazione ai profondi cambiamenti in atto nelle relazioni internazionali". Fa parte di una serie di mosse anti-occidentali annunciate ieri da Putin. 

Letta così, la notizia potrebbe far temere per il futuro dela Moldavia, anche alla luce delle notizie, rilanciate qualche giorno fa dagli ucraini e poi dalla presidente moldava, di un presunto tentativo di golpe filorusso in Moldavia, e dal recente cambio di governo. In realtà è vero l'opposto: Putin non ha ha chance di prenedere la Moldavia. E vediamo il perchè.

Il primo motivo è che gli Stati Uniti sostengono Chisinau e sono pronti ad intervenire in sua difesa, fornendo armi e risorse economiche se e quando fosse necessario, come ha confernato ieri Joe Biden alla presidente moldava. Biden ha incontrato a Varsavia, a margine della sua visita in Polonia, la presidente Maja Sandu, per riaffermare "il sostegno degli Stati Uniti alla sovranità ed all'integrità territoriale" del Paese dopo le notizie su un piano russo per un golpe. Il presidente Usa ha assicurato anche "l'assistenza continua" di Washington a Chisinau per "rafforzare la sua resilienza politica ed economica", anche attraverso le riforme democratiche e la sicurezza energetica della Moldavia, e per "affrontare le conseguenze della guerra russa contro l'Ucraina". L'Unione Europea con ogni probabilità farebbe lo stesso e così la Nato..

Ma c'è anche un problema strettamente militare. La Russia ha mantenuto, dalla fine dell'Unione Sovietica, un distaccamento di forze in Moldavia, denominato "Gruppo operativo di forze russe". Sono gli eredi della 14ª armata e formalmente hanno funzione di truppe di pace dopo il breve conflitto (1992) tra la repubblica moldava separatista della Transnistria e il resto del paese e controllano un grande deposito di armi . La loro forza è oggi tra i 1.200 e i 1.500 uomini ed è composta dal 82° e dal 113° battaglione motorizzarto separato, da un battaglione indipendente di sicurezza e supporto, un distaccamento di elicotteri e diversi piccoli distaccamenti amministrativi. L'entità è molto limitata e se può creare problemi alle modeste forze armate moldave (8.500 uomini) che avrebbero grande difficoltà in caso di conflitto a riprendere la Transnistria, in caso di intervento-golpe russo sarebbero supportare dagli ucraini che non avrebbero problemi ad averne ragione. 

L'esercito russo non può tentare un aviosbarco perchè i suoi aerei da trasporto dovrebbero viaggiare per centinaia di chilometri sull'Ucraina e verrebbero abbattuti, non può tentare una invasione via terra perchè nel punto più vicino (di fronte a Kerson) le sue truppe si trovano a 367 chilometri dalla Moldavia, e dovrebbe quindi conquistare il sud dell'Ucraina e prendere Odessa, operazione tentatata a suo tempo, ma rovinosamnente fallita fino al ritiro oltre il fiume Dnepr, che è chiaramente non fattibile, Non può neppure tentare uno sbarco via mare perche la Moldavia ci arriva vicina, ma non ha coste del mar Mero e quindi per arrivare ad essa occorrerebbe sbarcare su suolo ucraino, con ovvia prevedibile risposta militare delle forze di Kiev, che determinerebbe un esito fatale dello sbarco stesso (come ben sanno i russi che, pur pianifandolo per mesi, hanno poi evitato uno sbarco ad Odessa). Può certamente tentare un golpe (ma la maggioranza della popolazione non è russofila) o  bombardare la Moldavia con missili e droni, ma non prenderla. E un atto simile determinerebbe la fine dell'indipendenza de facto della Transnistria. Conviene a Putin?  Razionalmente, no. E quindi, è solo propaganda.

La resistenza ucraina - Un altro giorno, il podcast di Marcella Cocchi