Merkel contro Trump, Berlino rincara: "Usa non sono più i leader"

Il presidente della Commissione Ue getta acqua sul fuoco: "Sono per costruire ponti"

Angela Merkel e Donald Trump durante il G7 di Taormina (Lapresse)

Angela Merkel e Donald Trump durante il G7 di Taormina (Lapresse)

Bruxelles, 29 maggio 2017 - Non si placa lo scontro (verbale) tra Usa e Germania. Dopo le dure parole della cancelliera tedesca Angela Merkel, secondo cui l'Europa non può più fare affidamento sui suoi alleati, in particolare Washington e Londra, e deve quindi prendere in mano il suo destino, oggi il ministro degli Esteri tedesco rincara la dose.Con Donald Trump, afferma Sigmar Gabriel, gli Stati Uniti perdono il loro ruolo di leader nell'occidente. Il ministro parla di "caduta degli Usa come nazione importante". Per Gabriel il problema va ben oltre il G7 fallito. "Questo purtroppo è un segnale del cambiamento dei rapporti di forza", dichiara. "L'occidente diventa più piccolo", aggiunge. E ancora: le azioni del presidente Usa hanno "danneggiato" l'Occidente e le sue politiche "miopi" hanno leso gli interessi dell'Ue. Perché "chi accelera il cambiamento climatico indebolendo la protezione dell'ambiente, chi vende armi nelle zone di conflitto e chi non vuole risolvere politicamente i conflitti religiosi mette a rischio la pace in Europa".

JUNCKER - Più cauta la posizione di Jean-Claude Juncker che "è per costruire ponti". Il presidente della Commissione europea, attraverso la portavoce Margaritis Schinas,  fa sapere che l'Unione europea dovrà "farsi carico del suo destino", ma restare anche "aperta al mondo e sempre disposta a impegnarsi". Schinas sottolinea anche che Bruxelles "lavora per l'unità dei 27", d'accordo con le idee del libro bianco sul futuro dell'Europa, ricordando poi come l'incontro della settimana scorsa con il presidente americano Donald Trump era stato "amichevole e costruttivo". Le relazioni transatlantiche, afferma ancora, continueranno a essere "cruciali per la sicurezza e per la prosperità globali". "Per quanto ci riguarda, conclude, continueremo nella direzione di questo buon livello delle relazioni transatlantiche".

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TAJANI - Degli esiti del G7 e sulla spaccatura tra Angela Merkel e Donald Trump ha parlato anche il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani. "L'Unione europea deve crescere, dobbiamo assumerci le nostre responsabilità nel campo della difesa ma anche dei rapporti con l'Africa", ha detto all'Ansa. "Dobbiamo crescere, non possiamo continuare a contare sempre sull'aiuto dello zio Sam", ha proseguito, anche se "questo non deve tradursi in una rottura" e gli Usa "restano comunque il nostro alleato privilegiato".

LONDRA - Intanto la Gran Bretagna rassicura Angela Merkel che Londra sarà un "partner forte" della Germania. "Quando inisieremo i negoziati per lasciare l'Ue, saremo in grado di rassicurare la Germania e gli altri Paesi europei che la nostra parntership sarà forte nella difesa e nella sicurezza e, speriamo, nel commercio", ha spiegato il ministro degli Interni Amber Rudd. "Possiamo rassicurare la Merkel sulla nostra volontà di una partnership profonda e speciale", ha aggiunto.