Venerdì 23 Maggio 2025
REDAZIONE ESTERI

Meloni e Vance a Roma: il secondo atto del dialogo con Trump per evitare la guerra commerciale

Dopo l’incontro con Trump a Washington, la premier italiana riceve il vicepresidente USA per consolidare l’intesa sui dazi e rafforzare i rapporti tra Italia, USA ed Europa

Meloni e Vance a Roma: il secondo atto del dialogo con Trump per evitare la guerra commerciale

Oggi Roma diventa il palcoscenico di un incontro di alto livello tra la premier italiana Giorgia Meloni e il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance. Questo appuntamento segue di appena un giorno il vertice tra Meloni e il presidente americano Donald Trump, avvenuto ieri nello Studio Ovale della Casa Bianca a Washington. L’incontro di oggi rappresenta una sorta di “secondo atto” di un dialogo strategico, con l’obiettivo di rafforzare i rapporti tra Italia e Stati Uniti, evitare una guerra commerciale tra USA e Unione Europea, e affrontare temi cruciali come la difesa e la cooperazione transatlantica. Ma perché questo incontro è così importante? Quali sono i temi sul tavolo e cosa ci si aspetta? Scopriamolo insieme.

ll contesto: un dialogo iniziato a Washington

Ieri, Giorgia Meloni è stata la prima leader europea a incontrare Donald Trump dopo l’annuncio, lo scorso 2 aprile, di dazi del 20% sui prodotti europei, poi sospesi per 90 giorni. Durante il vertice a Washington, Trump e Meloni hanno espresso ottimismo sulla possibilità di raggiungere un “accordo commerciale equo” tra Stati Uniti e Unione Europea. Meloni, in particolare, ha ribadito la necessità di un dialogo aperto, sottolineando che l’Italia e l’Europa sono partner affidabili e che un’intesa è possibile “incontrandosi a metà strada”.

L’incontro ha avuto un tono cordiale: Trump ha lodato Meloni, definendola una “leader fantastica” e una “amica”, mentre la premier ha colto l’occasione per invitare il presidente a visitare l’Italia, un invito che Trump ha accettato, aprendo la possibilità di un futuro incontro anche con altri leader europei. Tuttavia, non sono mancati i punti di tensione, come la critica di Trump alla spesa militare italiana, ferma all’1,49% del PIL, ben al di sotto dell’obiettivo NATO del 2%.

Il vertice di Washington ha posto le basi per un dialogo costruttivo, ma non ha prodotto annunci concreti su un accordo commerciale. Ecco perché l’incontro di oggi a Roma con JD Vance è cruciale: rappresenta un’opportunità per approfondire le discussioni e consolidare i progressi fatti, con un focus particolare sulle questioni economiche e strategiche.  

Il vicepresidente Usa JD Vance è arrivato a Roma
Il vicepresidente Usa JD Vance è arrivato a Roma per incontrare la premier italiana Giorgia Meloni

Chi è JD Vance e perché il suo ruolo è importante

JD Vance, 40 anni, è il vicepresidente degli Stati Uniti e una figura di spicco del movimento “America First” di Trump. Convertitosi al cattolicesimo nel 2019, Vance è noto per le sue posizioni conservatrici e per il suo approccio diretto, spesso critico verso l’Europa. A febbraio, durante la Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, ha attaccato le politiche europee, definendole troppo burocratiche e “sacrificate sull’altare del progressismo”. Meloni, sorprendentemente, ha difeso il discorso di Vance, sottolineando che le sue parole toccavano temi come identità e libertà di espressione.

La presenza di Vance a Roma, in coincidenza con il Venerdì Santo e la Pasqua, ha anche un significato simbolico. È previsto che il vicepresidente incontri il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, per partecipare alle celebrazioni pasquali, un gesto che riflette la sua fede cattolica e potrebbe rafforzare i legami con l’Italia su un piano culturale e religioso. Tuttavia, il vero cuore della visita di Vance è politico ed economico. Come stretto collaboratore di Trump, Vance è incaricato di portare avanti l’agenda commerciale e strategica dell’amministrazione americana. La sua riunione con Meloni sarà un momento per testare la capacità dell’Italia di agire come “ponte” tra gli Stati Uniti e l’Unione Europea, un ruolo che Meloni ha cercato di ritagliarsi con cura.

I temi sul tavolo: dazi, commercio e difesa

L’incontro tra Meloni e Vance si concentrerà su tre questioni principali: i dazi commerciali, la cooperazione nella difesa e il rafforzamento dei legami transatlantici.

  • Dazi e commercio

La minaccia dei dazi americani rimane il tema centrale. Sebbene Trump abbia sospeso per 90 giorni le tariffe del 20% sui prodotti europei, restano in vigore dazi del 25% su acciaio, alluminio e automobili, oltre a una tariffa del 10% su altre importazioni. Questi provvedimenti preoccupano l’Italia, che esporta verso gli Stati Uniti beni per circa 67 miliardi di euro, tra cui macchinari, automobili, moda e prodotti agroalimentari.

Meloni, in linea con la proposta della presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, spinge per un accordo “zero per zero” sui beni industriali, che eliminerebbe i dazi reciproci tra USA e UE. Durante l’incontro con Vance, la premier cercherà di ribadire questa posizione, sottolineando che una guerra commerciale danneggerebbe entrambe le economie. Tuttavia, l’amministrazione Trump sembra riluttante ad accettare compromessi che includano settori come l’agroalimentare o i servizi digitali, dove l’UE mantiene regole rigide.

Vance, noto per il suo scetticismo verso l’Europa, potrebbe insistere su concessioni specifiche, come un aumento delle importazioni di gas naturale liquefatto americano o di armamenti USA. Meloni dovrà bilanciare la difesa degli interessi italiani con la necessità di mantenere l’unità europea, evitando negoziati bilaterali che potrebbero dividere il blocco.

  • Difesa e NATO

Un altro tema caldo è la spesa militare. Trump ha criticato aspramente i Paesi NATO che non raggiungono l’obiettivo del 2% del PIL per la difesa, e l’Italia, con l’1,49%, è tra i ritardatari. Durante l’incontro di ieri, Trump ha definito l’impegno italiano “insufficiente”, spingendo per un aumento della spesa. Meloni ha risposto promettendo che l’Italia raggiungerà il 2% entro il prossimo vertice NATO di giugno.

Vance potrebbe rilanciare questa richiesta, sottolineando che un’Italia più attiva nella NATO è essenziale per mantenere la fiducia degli Stati Uniti. L’incontro sarà anche un’occasione per discutere di sicurezza globale, inclusa la guerra in Ucraina, dove Meloni ha mantenuto una linea di supporto a Kyiv, nonostante alcune ambiguità del suo partito.

  • Cooperazione transatlantica

Meloni si è guadagnata il soprannome di “Trump whisperer” (la sussurratrice di Trump) per la sua capacità di dialogare con l’amministrazione americana senza alienare i partner europei. Con Vance, la premier cercherà di consolidare questa immagine, proponendo l’Italia come un alleato chiave per gli Stati Uniti in Europa. L’obiettivo è evitare che Trump tratti con i singoli Paesi europei, frammentando l’UE, e favorire invece un dialogo collettivo.

La visita di Vance potrebbe anche toccare temi culturali e ideologici, come la lotta contro le cosiddette “ideologie woke”, un punto su cui Meloni e l’amministrazione Trump trovano terreno comune. Questo aspetto, però, rischia di creare tensioni con altri leader europei, che vedono in Meloni una figura troppo vicina alle posizioni di Trump.