Mariupol, l'ospedale pediatrico e la guerra dei fake. Il caso della donna incinta

Lavrov: "Era la sede del battaglione Azov, l'Onu informata da giorni". Poi Mosca nega il raid: "Una messinscena". Zelensky: "Genocidio ucraino". Nuovi attacchi, colpita l'università. Save The Children: in Ucraina a rischio 6,5 milioni di bambini

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Mariupol, 10 marzo 2022 -  Mariupol è una polveriera. Epicentro della guerra tra Russia e Ucraina, teatro ieri del bombardamento all'ospedale pediatrico che ha scosso il mondo intero. Le immagini dell'edificio sventrato, della donna incinta evacuata e della gente in fuga dalle macerie sono sotto gli occhi di tutti. E hanno suscitato indignazione da una parte all'altra dell'Oceano. Solo che le versioni a riguardo, con il passare delle ore, si fanno via via più divergenti. E il flusso delle fake news corre incontrollato in Rete. Proviamo a fare chiarezza, riportando i vari punti di vista e fissando qualche tassello. 

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L'ospedale

Prima di tutto il raid. Che Mosca nel pomeriggio nega addirittura di aver compiuto. Kiev, per voce dei soccorritori giunti sul posto, riferisce di tre vittime, tra cui una bambina, e 17 feriti. Secondo Zelensky video e foto dell'ospedale sono "le prove del genocidio degli ucraini". La Russia fornisce una versione differente. In mattinata un portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, non si sbilancia: "Chiederemo senz'altro informazioni ai nostri militari perché, come voi, non abbiamo una informazione chiara su ciò che è accaduto e i militari ci daranno spiegazioni". Poche ore e da Antalaya, in Turchia, dove si è tenuto l'incontro con Kuleba, il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov affonda il colpo: "L'ospedale pediatrico di Mariupol era usato come base del battaglione Azov", sentenzia facendo riferimento al reparto militare ucraino nazionalista, la frangia estrema delle truppe di Kiev. Il presunto bombardamento, assicura Lavrov, è in ogni caso avvenuto dopo che le forze ucraine avevano preso il controllo dei locali e non c'erano pazienti all'interno.  L'Onu - spiega - era stata informata alcuni giorni prima del fatto che l'edificio fosse divenuto la base dei miliziani. Le Nazioni Unite oggi condannano duramente l'attacco, ribadendo che le strutture sanitarie non devono mai diventare bersagli. Il ministro russo, da par suo, prende di mira i media occidentali che starebbero presentando "solo il punto di vista ucraino", sostenendo che il battaglione Azov usa "civili come scudi umani", tenendoli "come ostaggi". E rincara: "Non è la prima volta che assistiamo a pianti patetici su quelle che vengono definite 'atrocità' perpetrate dai soldati russi". Poche ore dopo, il ministero della Difesa cambia radicalmente linea e arriva addirittura a smentire la paternità dell'attacco. "Una messinscena provocatoria", riporta Interfax. "I caccia russi nell'area di Mariupol non hanno assolutamente mai avuto il compito di colpire obiettivi a terra", dice il portavoce del ministero, Igor Konashenkov. Per Zelensky la tesi del battaglione Azof, rilanciata anche dalla tv russa, è solo una menzogna. "Nell'ospedale donne e bambini, nessun nazionalista". 

Fucile e lecca lecca: la foto della 'ragazzina con la caramella' simbolo della guerra

Guerra dei fake: il caso della donna incinta

Sull'ospedale si è aperta oggi una guerra dei fake. Via Twitter e Facebook circola un video ripreso da un drone russo che mostrerebbe la presenza di milizie ucraine nel nosocomio. Ma il sito Open fa partire un dettagliato fact-checking e dimostra, utilizzando Google maps, che il video è falso e le presunte postazioni militari ucraine si trovano in edifici dalla parte opposta della città.

Secondo l'ambasciata russa in Gran Bretagna, invece, è falsa la foto che ritrae una donna con il volto insanguinato mentre fugge dall'ospedale con le coperte addosso. "È la beauty blogger Marianna Podgurskaya. In realtà ha interpretato i ruoli di entrambe le donne incinte nelle foto", scrive sul suo profilo Twitter la sede diplomatica, sottolineando che gli scatti sono del fotografo "propagandista" Evgeniy Maloletka e non di soccorritori e testimoni. Dà manforte l'ambasciata russa in Italia, che definisce la "presunta distruzione" dell'ospedale "il massimo del cinismo e della campagna di menzogne". Tuttavia, come è facile verificare, la beauty blogger è davvero incinta e in procinto di partorire (si vede nelle sue foto su Instagram), quindi gli scatti 'falsi' secondo Mosca potrebbero in realtà essere verissimi. Tra tanti dubbi, una certezza: la foto che vedete in questo pezzo, e che ritrae una donna in lacrime abbracciata a un neonato fuori dall'ospedale, non è di Maloletka: a diffonderla è stata la polizia ucraina. 

Mariupol sotto assedio

Versioni a parte, la situazione a Mariupol resta tragica. Immagini e video della struttura pediatrica devastata dentro e fuori non sono bufale. Nel cortile c'è una buca enorme, circondata da macerie. Non è ancora chiaro se i missili russi abbiano centrato l'edificio, o se l'ospedale sia stato solo colpito e distrutto nell'impatto dei missili con il terreno. La realtà è che i bombardamenti sulla città continuano inesorabili, Mariupol oggi è stata nuovamente colpita a metà mattinata: "colpito anche l'edificio dell'università nel centro della città. Registrato un attacco nell'area del Teatro Drammatico", annuncia il municipio sul proprio profilo Telegram. Non si sa se ci siano ulteriori vittime. L'ultimo bollettino risale a ieri sera, il sindaco parlava di 1.207 morti in 9 giorni di assalti russi. Chi non è riuscito a scappare, vive nei rifugi o dove ha trovato riparo alla bene e meglio. Senza elettricità, senza acqua e a corto di cibo. Intanto, i russi continuano la loro avanzata. Secondo il ministero della Difesa diversi quartieri della città sarebbero ora sotto il controllo di Mosca. Quindi la denuncia del sindaco di Mariupol Petro Andryushchenko,  che parla di "bombardamento aereo" sul corridoio umanitario. I raid - spiega la Cnn - sono condotti  per distruggere le infrastrutture stradali e isolare completamente la città. Gli inviati sono sul posto, la devastazione di Mariupol è un'atroce realtà. Secondo Save The Children in Ucraina sono rimasti 6,5 milioni di bambini che rischiano "ogni istante la propria vita"