Venerdì 19 Aprile 2024

Il dramma di Mariupol: "Bimbi morti per fame". Persone bevono la neve

I civili intrappolati sono costretti a indossare un nastro bianco, come simbolo di sostegno all'invasione di Mosca

Roma, 14 aprile 2022 - Senza acqua e senza cibo, senza la possibilità di scappare attraverso corridoi umanitari che non portino o verso la Russia o verso la Crimea, "dove alla frontiere alcuni ci dicono di essere stati umiliati e costretti a stare nudi di fronte ai soldati". E' la situazione che viene vissuta ora dopo ora da chi è ancora a Mariupol, la città simbolo della guerra fra Russia e Ucraina. I racconti dei rifugiati che sono riusciti a scappare dalla città che si affaccia su Mar d'Azov sono terribili. Alcuni di loro, giunti a Dnipro, hanno confessato che in città è impossibile trovare cibo e che si assiste al saccheggio dei negozi.

Manca anche l'acqua, così le persone sono costrette a bere la neve che si scioglie. In altri casi, secondo quanto denunciato da Unicef Ucraina, migliaia di persone stanno usando fonti sporche mentre cercano qualsiasi tipo di acqua possano trovare. Secondo quanto riferito all'Ansa da alcuni rifugiati, "i primi a morire" per colpa della disidratazione e della fame "sono i bimbi più piccoli".

Civili di Mariupol in fila per ricevere aiuti dai russi (Ansa)
Civili di Mariupol in fila per ricevere aiuti dai russi (Ansa)

Su Telegram arrivano poi altre testimonianze. Petro Andryushchenko, consigliere del sindaco Vadym Boichenko, ha scritto che i russi occupanti stanno trasformando Mariupol in un vero e proprio ghetto per gli ucraini. I civili intrappolati sono costretti a indossare un nastro bianco. Un simbolo questo di sostegno all'invasione e all'azione dei soldati di Mosca. "I russi stanno esortando la gente di Mariupol a indossare un nastro bianco... Cinismo in tutto".

Le persone che indossano questo nastro ricevono dalle milizie russe un trattamento diverso. In particolare, hanno delle agevolazioni per potersi spostare in città. "I segni distintivi speciali ricordano la segregazione e la trasformazione di Mariupol in un vero ghetto per gli ucraini dopo quelli nazisti a Leopoli e in Polonia. Non è nemmeno troppo sorprendente", ha denunciato il consigliere del sindaco.