Marion Cotillard, in barca per salvare i ghiacciai

L'attrice premio Oscar guida la spedizione di Greenpeace in Antartide: il pianeta è a rischio. Con lei altre stelle del cinema mondiale

L’attrice francese Marion Cotillard, 44 anni, in Antartide circondata da pinguini

L’attrice francese Marion Cotillard, 44 anni, in Antartide circondata da pinguini

Roma, 6 febbraio 2020 - Anche l’Antartide ha bisogno dei vip per far parlare di sé e Greenpeace lo sa molto bene. E così l’associazione ambientalista ha più che volentieri imbarcato sulle sue due navi che stanno facendo rotta verso il Polo Sud l’attrice francese Marion Cotillard, premio Oscar per ‘La vie en rose’, la star svedese della serie tv Vikings Gustaf Skarsgard, e la stella del cinema cinese Ni Ni, diventata famosa per aver recitato assieme a Christian Bale ne ‘I fiori della guerra’.

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Le celebrità, reclutate per catalizzare l’attenzione pubblica sulla missione, accompagneranno in Antartide diversi ricercatori – da mesi a bordo dell’Esperanza e della rompighiaccio Arctic Sunrise – che studieranno l’impatto dei cambiamenti climatici, dell’inquinamento da plastica e della pesca industriale sulle colonie di pinguini, sulle balene e la vita marina in generale. "Il Polo Sud – ha spiegato Marion Cotillard, che si è già fatta fotografare circondata dai pinguini – è un paradiso dei ghiacci che non dovrebbe essere raggiunto dall’impatto umano, eppure anche gli angoli più remoti del nostro pianeta stanno cambiando a un ritmo elevatissimo. Questo fragile ambiente di pinguini, balene e foche deve essere protetto".

L’attrice francese non ha nascosto l’entusiasmo per la missione. "Per la prima volta mi trovo a vivere su una nave e devo dire che stare a contatto con l’equipaggio di Greenpeace e i ricercatori che sono qui per un lavoro così importante è un’opportunità unica. Il nostro è un pianeta blu: l’Oceano copre una superficie maggiore di tutti i continenti messi insieme e abbiamo la responsabilità di proteggerlo".

Un’idea condivisa all’interno dell’associazione. "Con questa spedizione concludiamo il viaggio che Greenpeace ha intrapreso un anno fa solcando gli oceani del pianeta, dal Polo Nord al Polo Sud, per mettere in evidenza come siano minacciati da attività umane come la pesca eccessiva, l’inquinamento da plastica, le trivellazioni e non ultimo il cambiamento climatico", commenta Giorgia Monti, responsabile campagna mare di Greenpeace Italia. "I governi di tutto il mondo hanno un’occasione unica, a marzo terminano i negoziati sull’Accordo globale per gli oceani: solo se si arriva a un Trattato forte, potremo salvare aree uniche come l’Antartide".