Roma, 31 marzo 2025 - Marine Le Pen e 8 eurodeputati sono stati ritenuti colpevoli di appropriazione indebita di fondi Ue nel processo sugli assistenti degli eurodeputati del Rassemblement National al Parlamento europeo di Strasburgo. Tutti i funzionari eletti, compresa Le Pen, sono stati condannati all'ineleggibilità con esecuzione immediata.
Le Pen è stata condannata a quattro anni, di cui due senza condizionale con possibilità di braccialetto elettronico. La capofila del Rassemblement National viene inoltre dichiarata ineleggibile per cinque anni ed è così esclusa dalla corsa alle elezioni presidenziali che si terranno nel 2027 in Francia. ''Faremo appello", annuncia l’avvocato.
Sommario
Le dichiarazioni di Marine Le Pen
Marine Le Pen vuole fare ''appello il più presto possibile" perché "siamo tutti innocenti". Lo dice in serata la leader di RN, intervistata in diretta su Tf1. "Milioni di francesi sono indignati. In Francia, nel Paese dei diritti umani, i giudici hanno applicato (le leggi) di un regime autoritario", tuona. "È un giorno disastroso per la nostra democrazia, con milioni di francesi privati del loro candidato", aggiunge. "I giudici di primo grado - prosegue Le Pen - possono sbagliarsi". E fin "dalle prime ore del nostro processo, sapevo che saremmo stati giudicati in modo parziale. Io sono stata eliminata, ma in realtà sono milioni di francesi che sono stati eliminati". Quindi sottolinea che ''la corte suprema è il popolo''. La leader del Ressemblement National spiega che c’è un cammino “certo” e “stretto, ma esiste”. E ancora: “Non mi lascerò eliminare”.
Non andrà in carcere
La condanna a quattro anni significa che Le Pen non dovrà comunque scontare la sua pena in carcere. Pronunciando il verdetto in sua assenza - la capogruppo del RN aveva lasciato la sala dell'udienza poco prima, "visibilmente esasperata", secondo Le Figaro - il tribunale ha spiegato che la pena è legata al ''ruolo centrale'' avuto da Le Pen ''nel sistema'' illegale concepito dal RN per appropriarsi dei soldi del Parlamento europeo. Il tribunale ha inoltre evocato "una turbativa dell'ordine pubblico e del funzionamento democratico'' dell'Assemblea Ue.
Multa di due milioni
Front National, l'ex partito di estrema destra francese poi divenuto Rassemblement National, è stato condannato a pagare una multa di due milioni di euro, di cui un milione senza condizionale. Al partito nazionalista francese verrà inoltre confiscato un milione di euro sequestrati durante la procedura giudiziaria. Oltre a Marine Le Pen, sono stati condannati tutti gli altri 23 imputati nel processo, con pene che vanno dai 6 mesi di carcere con la condizionale ai 4 anni, di cui 2 senza condizionale.
Danno di 2,9 milioni di euro
Anche i dodici assistenti processati sono stati giudicati colpevoli di ricettazione. Il tribunale di Parigi ha stimato che il danno complessivo sia stato di 2,9 milioni di euro, in quanto il Parlamento europeo "si è fatto carico di persone che in realtà lavoravano per il partito di estrema destra" francese.
La presidente del tribunale di Parigi ha detto che il danno alle casse dell'Europarlamento per il solo caso dei quattro assistenti parlamentari di Marine Le Pen sia di quasi mezzo milione di euro. ''Marine Le Pen viene dichiarata colpevole di appropriazione indebita per un totale di 474.000 euro'', ha dichiarato la magistrata.
I nove europarlamentari, tra cui Le Pen, e i dodici assistenti parlamentari oggi dichiarati colpevoli hanno firmato dei ''contratti fittizi'', nel quadro di un vero e proprio ''sistema'' di appropriazione indebita all'interno del Rassemblement National. ''E' stato accertato che tutte queste persone lavoravano in realtà per il partito, che il loro deputato (di riferimento) non aveva affidato loro alcun compito'' e che ''passavano da un deputato all'altro'', ha precisato la magistrata, aggiungendo: ''Non si trattava di mutualizzare il lavoro degli assistenti quanto piuttosto di mutualizzare le risorse dei deputati''. De Perthuis ha poi avvertito: ''Che le cose siano chiare: nessuno viene processato per aver fatto della politica, non è il tema. La questione è sapere se i contratti sono stati eseguiti o meno".
Sfuma il sogno presidenziali
Le Pen si è giocata il suo avvenire politico. La leader di RN era infatti la favorita al primo turno delle prossime elezioni presidenziali, secondo un sondaggio Ifop per pubblicato domenica mattina. Secondo il sondaggio, qualunque siano le ipotesi testate a sinistra e per il blocco centrale, Marine Le Pen sarebbe uscita vincitrice dalle elezioni, raccogliendo tra il 34% e il 37% delle intenzioni di voto.
Condannato anche l’ex compagno
In aula, Marine Le Pen, vestita di blu, era seduta in prima fila, al fianco del suo ex compagno e vicepresidente del partito, Louis Aliot, ma ha poi lasciato il tribunale prima della pronuncia della sentenza da parte dei giudici.
Aloit, sindaco di Perpignan e vicepresidente del Rassemblement National, è stato condannato a 18 mesi di carcere, di cui 6 da scontarsi sotto sorveglianza elettronica, e tre anni di ineleggibilità nell'ambito del procedimento sull'appropriazione indebita in cui è stata condannata anche Le Pen. Il tribunale non ha ordinato l'applicazione immediata della pena di ineleggibilità nei confronti di Aliot, così come per Le Pen, tenuto conto del numero relativamente esiguo di appropriazioni indebite che lo riguardavano e della breve durata del suo contratto. "Era opportuno tenere conto della proporzionalità dell'impatto di questa misura su un mandato attuale di un rappresentante eletto a livello locale", al fine di "preservare la libertà degli elettori", ha affermato la corte.
Di fronte al tribunale sono comparsi undici eurodeputati eletti all'epoca dei fatti sotto le insegne del Front National e tra questi il sindaco di Perpignan, Louis Aliot, l'ex presidente ad interim del RN Jean-Francois Jalkh, l'eurodeputato Nicolas Bay e l'ex numero due del partito Bruno Gollnisch. Nell'inchiesta era implicato anche l'ex eurodeputato e leader del Front National, Jean-Marie Le Pen, padre di Marine, morto il 7 gennaio 2025. Tra le persone presentate come assistenti parlamentari ci sono Thierry Legier e Catherine Griset, nonché gli attuali deputati del Rassemblement national Timothee Houssin e Julien Odoul, e Yann Le Pen, sorella di Marine Le Pen, oltre a quattro collaboratori del partito, tra cui Wallerand de Saint-Just.
Le reazioni di solidarietà
La condanna di Marine Le Pen è una "violazione delle norme democratiche". E' il commento del Cremlino alla sentenza del tribunale di Parigi.
Il portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Tammy Bruce, afferma che sentenze che impediscono ai candidati di correre alle elezioni sono “preoccupanti”. Bruce evidenzia che “l'esclusione delle persone dal processo politico è particolarmente preoccupante data la legislazione aggressiva e corrotta intrapresa contro il presidente Trump qui negli Stati Uniti".
Il primo ministro ungherese, Viktor Orban, ha espresso solidarietà alla leader del Rassemblement National (Rn). "Je suis Marine!" ha scritto su X il primo ministro, riecheggiando lo slogan 'Je suis Charlie' utilizzato per esprimere solidarietà al settimanale satirico francese Charlie Hebdo dopo l'attentato terroristico del 2015. Il partito di Orban, Fidesz milita insieme al Rn nel gruppo dei Patrioti al Parlamento europeo.
Solidarietà anche da Matteo Salvini. "Chi ha paura del giudizio degli elettori, spesso si fa rassicurare dal giudizio dei tribunali", dice Salvini spiegando che "a Parigi hanno condannato Marine Le Pen e vorrebbero escluderla dalla vita politica. Un brutto film - annota - che stiamo vedendo anche in altri Paesi come la Romania". "Quella contro Marine Le Pen - incalza il vicepremier e leader della Lega - è una dichiarazione di guerra da parte di Bruxelles, in un momento in cui le pulsioni belliche di von der Leyen e Macron sono spaventose". "Non ci facciamo intimidire, non ci fermiamo: avanti tutta amica mia!", conclude Salvini.

"Oggi non è solo Marine Le Pen a essere ingiustamente condannata: è la democrazia francese a essere messa a morte". Così Jordan Bardella, presidente del Rassemblement National (Rn) ed eurodeputato.
