Picchiata a morte dalle bulle. Roma apre un'inchiesta. Il video dell'aggressione

Sulla morte della 18enne a Nottingham indaga anche la Procura romana. Mariam Moustafa, nata a Ostia, ma di origini egiziane, era già stata aggredita dalla gang di ragazze. Tensioni tra Gb e Egitto. Accuse anche ai medici

Un video mostra Miriam Moustafa sull'autobus con la gang di ragazze (da youtube)

Un video mostra Miriam Moustafa sull'autobus con la gang di ragazze (da youtube)

Roma, 17 marzo 2018 - La Procura di Roma vuole vederci chiaro sulla morte di Miriam Moustafa, la ragazza italiana di origini egiziane picchiata da un gruppo di ragazze e deceduta dopo tre settimane di coma.  E' stato aperto un fascicolo nel quale si ipotizza il reato di omicidio, ed è stato affidato al sostituto procuratore Sergio Colaiocco. 

L'AGGRESSIONE - La diciottenne, nata e cresciuta a Roma nel quartiere litoraneo di Ostia, è selvaggiamente picchiata da una baby-gang di ragazzine inglesi nel centro di Nottingham mentre aspettava l'autobus. La ragazza è stata accerchiata, colpita brutalmente e trascinata per 20 metri. Lei ha tentato di fuggire salendo a bordo ma sull'autobus l'aggressione è continuata fino a quando all'intervento dell'autista. Portata in ospedale, è stata dimessa dopo qualche ora, nonostante accusasse un malore. La mattina dopo le sue condizioni sono precipitate ed è andata in coma. Miram è morta dopo 12 giorni di agonia.

IL VIDEO - In un video di 16 secondi che si trova online si vede Miriam seduta sul bus. Una ragazza di colore la colpisce con un pugno al viso, mentre un giovane nero cerca di proteggerla. Lì sarebbe intervenuto anche l'autista, che avrebbe fatto da scudo, secondo l'azienda di trasporti Nct. Mariam dopo il pugno si tocca la testa e poi guarda la mano per verificare se ci sia sangue. L'ultima immagine la ritrae col volto attonito e terrorizzato. 

TENSIONI GB - EGITTO - La vicenda sta creando tensioni tra Gb e Egitto, il ministro degli Esteri britannico, Boris Johnson, ha tentato di placare la veemente protesta del Cairo. "Profondamente dispiaciuto per la morte della egiziana Mariam Moustafa in Gran Bretagna. Le mie condoglianze ai suoi cari. Ho assicurato al ministro degli Esteri egiziano Shoukry che la polizia di Nottingham sta indagando sul caso", ha scritto il capo del Foreign Office su Twitter. 

Ma il governo egiziano vuole inviare una delegazione di parlamentari nel Regno Unito. Anche sui social media divampa la polemica. L'hastag su Twitter 'I diritti di Mariam non andranno persi' vola. La procura generale del Cairo ha chiesto informazioni sull'indagine mentre il governo e l'ambasciata egiziana a Londra hanno parlato di attacco "ignobile" ed esortato le autorità britanniche a "portare rapidamente i responsabili di fronte alla giustizia". 

LA FAMIGLIA ACCUSA - Nasreen, la madre della ragazza che studiava ingegneria, ha fatto sapere che Miriam nell'agosto scorso era già stata aggredita una prima volta ("le avevano rotto una gamba"), insieme alla sorella Mallak, e accusa la polizia di non aver fatto niente in quell'occasione. Furioso Hatim Moustafa, il padre: "Voglio giustizia per mia figlia, non solo per lei, ma anche perché non succeda a un altro giovane. Mia figlia era un angelo. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per chiunque. Ed era il mondo per me. Cercava di aiutare tutti. Non è giusto: avevo bisogno di aiuto ed è arrivato dopo, quando era morta".

Le accuse sono piovute anche sui medici dell'ospedale dove la 18enne è stata portata dopo l'incidente perché non si sono accorti dell'emorragia cerebrale in corso e l'hanno rimandata a casa. Intanto la polizia di Nottinghamshire non parla ancora di razzismo. Tra le ipotesi degli investigatori inglesi ci sarebbe lo scambio di persona, già ipotizzato da alcuni giornali britannici: Mariam sarebbe stata scambiata per una giovane che su Instagram, con il nickname Black Rose (Rosa Nera), aveva avuto un diverbio con il gruppo di ragazzine. Lo stesso padre Hatim ha raccontato che la figlia, prima di cadere in coma, gli ha detto di essere stata chiamata "Black Rose" da una decina di bulle e di aver risposto "No, mi chiamo Mariam". Alcuni però vedono nell'appellativo "Black Rose" un epiteto razzista pronunciato prima del pestaggio. Il caso di Miriam sarà seguito domani, in prima serata su Italia 1, da "Le Iene Show".