Brasile, giallo sulla morte di Marco Bonanomi: la scomparsa, il tatuaggio, la fidanzata

Il 34enne lecchese, residente a Montevecchia, era scomparso da un mese. Il corpo ritrovato in una zona boschiva a ridosso della spiaggia di Pontal do Sul

Un spiaggia del Brasile

Un spiaggia del Brasile

Roma, 23 febbraio 2022 - È un giallo la morte di Marco Bonanomi, che avrebbe compiuto 35 anni a fine mese, ma è stato ritrovato morto in un'area boschiva a poca distanza dalla spiaggia brasiliana di Pontal do Sul, nella zona balneare di Paranà. Residente a Montevecchia (Lecco), coltivava il sogno di costruirsi una famiglia in Brasile, dove si era trasferito raggiungendo la fidanzata. Sulla sua scomparsa la polizia brasiliana sta cercando di far luce. Gli interrogativi aperti sono tanti: perché Marco è stato trovato solo dopo quattro settimane dalla scomparsa? E, soprattutto, perché nessuno aveva ne dato notizia per avviare le ricerche?. Dagli amici si sa che era solito fare lunghi viaggi oltreoceano ed è per questo che passava inosservata la sua assenza nel paese brianzolo.

I giornali locali brasiliani hanno riportato la notizia del ritrovamento di un cadavere, avvenuto venerdì scorso, nascosto in una macchia di vegetazione accanto alla zona di Grajaù. Nessun documento con se' ma solo un tatuaggio sulla schiena a sinistra, che avrebbe permesso alla fidanzata di riconoscerlo.

Chi era Marco Bonanomi

Il sogno di Marco Bonanomi era di costruirsi una famiglia in Brasile e sovente faceva lunghi viaggi. Il 34enne (avrebbe compiuto 35 anni a fine mese), fino a due anni fa dipendente Enel, aveva lasciato l'Italia tre giorni prima di Natale per raggiungere la fidanzata in Brasile. Durante la permanenza è sparito - per cause al vaglio della Polizia brasiliana - ed ora è stato ritrovato privo di vita e riconosciuto grazie a un tatuaggio. La conferma è poi arrivata dal test del Dna.

A Montevecchia, il paese della Brianza lecchese, dove vivono i parenti, Marco era conosciuto e il sindaco Ivan Pendeggia ha espresso la vicinanza alla famiglia da parte dell'intera comunità. I suoi viaggi in Brasile, come ricordano alcuni amici, erano molto frequenti e, quindi, passava inosservata la sua assenza nel paese brianzolo. Anche gli ex dipendenti Enel lo ricordano come "persona solare, sempre disponibile nei turni e in quanto gli veniva chiesto".

Giallo sulla scomparsa

I genitori la madre Giovanna, il padre Giovanni e la sorella Silvia, che vivono a Merate, sono stati informati della morte di Marco dai carabinieri e dal Consolato generale del Brasile e ora attendono notizie sulle indagini. Il Consolato ha riferito solo di un corpo "in avanzato stato di decomposizione" e il ministero degli Esteri ha già chiesto un'informativa sulla vicenda.

Molti gli interrogativi sulla sua morte. La polizia brasiliana sta cercando di far luce sulle cause: perché è stato trovato solo dopo quattro settimane dalla scomparsa e, soprattutto, perché nessuno aveva ne dato notizia per avviare le ricerche. La notizia della sua morte è infatti arrivata a fine settimana. "Siamo stati contattati sabato dal consolato brasiliano - ha raccontato il sindaco di Merate, Massimo Panzeri - che ci avvisava del ritrovamento del cadavere. Abbiamo avviato le verifiche e accertato che la famiglia vive a Merate, ma lui era residente a Montevecchia e abbiamo avvisato loro".

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