Un frame del video diffuso via Telegram 

Roma, 12 marzo 2023 - "I nostri figli inviati al fronte come carne da macello". Così in un videomessaggio un coraggioso gruppo di donne russe si rivolge a Putin. La notizia è stata diffusa dalla Cnn che però sostiene di non poter verificare in modo indipendente il filmato. Sono madri e mogli di giovani soldati in guerra "costretti a unirsi a gruppi di assalto a inizio del mese dopo appena 4 giorni di addestramento. Il filmato, rilanciato dal canale Telegram di informazione indipendente SOTA, inquadra il gruppo riunito intorno a un cartello con su scritta la data, 11 marzo 2023, e il nome di una divisione di artiglieria. "Mio marito si trova sulla linea di contatto con il nemico", dice una di loro, facendosi portavoce delle altre.   "I nostri uomini vengono inviati come agnelli al macello per assaltare le aree fortificate, cinque alla volta, contro 100 uomini nemici pesantemente armati", spiega. "Sono pronti a servire la loro patria ma in base alla specializzazione per cui si sono addestrati, non come soldati d'assalto. Vi chiediamo di ritirarli dalla linea di combattimento e di fornire agli artiglieri armi e munizioni".  La decisione di mandare sul campo di battaglia migliaia di uomini ha suscitato proteste in Russia. Tanti i giovani scappati per sfuggire alla coscrizione obbligatoria. Le famiglie degli uomini al fronte lamentano la mancanza di addestramento, di armi e approvvigionamenti, difficoltà logistiche, cibo scadente, disorganizzazione.

Esteri

Roma, 12 marzo 2023 - "I nostri figli inviati al fronte come carne da macello". Così in un videomessaggio un coraggioso gruppo di donne russe si rivolge a Putin. La notizia è stata diffusa dalla Cnn che però sostiene di non poter verificare in modo indipendente il filmato. 
Sono madri e mogli di giovani soldati in guerra "costretti a unirsi a gruppi di assalto a inizio del mese dopo appena 4 giorni di addestramento. Il filmato, rilanciato dal canale Telegram&nbsp;di informazione indipendente SOTA, inquadra il gruppo riunito intorno a un cartello&nbsp;con su scritta&nbsp;la data, 11 marzo 2023, e il nome di una divisione di artiglieria. "Mio marito si trova sulla linea di contatto con il nemico",&nbsp;dice una di loro, facendosi portavoce delle altre.&nbsp; 
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"I nostri uomini&nbsp;vengono inviati come agnelli al macello per assaltare le aree fortificate, cinque alla volta, contro 100 uomini nemici pesantemente armati", spiega. "Sono pronti a servire la loro patria ma in base alla specializzazione per cui si sono addestrati, non come soldati d'assalto.&nbsp;Vi chiediamo di ritirarli dalla linea di combattimento e di fornire agli artiglieri armi e munizioni".&nbsp; 
La decisione di mandare sul campo di battaglia migliaia di uomini ha suscitato proteste in Russia. Tanti i giovani scappati per sfuggire alla coscrizione obbligatoria. Le famiglie degli uomini al fronte lamentano la mancanza di addestramento, di armi e&nbsp;approvvigionamenti, difficoltà logistiche, cibo scadente, disorganizzazione.

Appello a Putin delle madri russe: "Basta mandare i nostri figli al macello"

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