Macron tallonato dalla Le Pen, elezioni europee in bilico

A nove mesi dal voto per il rinnovo del Parlamento europeo la lista del presidente francese è data al 21,5%. Mezzo punto sotto i sovranisti. Si profila una rivincita delle presidenziali di due anni fa

Il presidente francese Emmanuel Macron (foto Ansa)

Il presidente francese Emmanuel Macron (foto Ansa)

Parigi, 14 settembre - Come se non bastasse il calo di popolarità, il presidente francese Emmanuel Macron deve anche guardarsi alle spalle dalla rimonta di Marine Le Pen in vista delle prossime elezioni europee. A meno di nove mesi dal ritorno alle urne per il rinnovo del Parlamento dell’Unione, si profila una rivincita delle presidenziali 2017, quando l'ex socialista ebbe la meglio sulla leader sovranista. Oggi i due contendenti sono dati testa a testa, separati da appena mezzo punto percentuale: secondo il sondaggio Odoxa-Dentsu Consulting per 'Le Figaro' e 'France Info', la lista LaRem (La République en marche) di Macron è accreditata al 21,5% contro il 21% del Rn (Rasemblement national).

Su un risultato così in bilico pesa il crollo di popolarità del presidente francese, allo stato attuale gradito a meno di tre connazionali su dieci (29%). Sullo sfondo tra l'altro le gaffe del 14 luglio e l'affaire della sua guardia del corpo Benalla. Il peso delle ripercussioni sul prossimo voto europeo per Macron si calcolano a partire dalle rilevazioni precedenti alle vacanze estive che assegnavano ancora al fronte europeista il 23% delle preferenze (fonte Ifop) e in altri casi addirittura il 26% (Ipsos). Tornando all'ultimo sondaggio Odoxa, gli altri schieramenti risultano molto staccati dal duo di testa, Macron-Le Pen. Solo un 14% di voti andrebbe a ‘Les Républicains’, in pratica appena metà del risultato conseguto dallo stesso centrodestra alle europee del 2014. Non riesce a decollare poi ‘La France insoumise’ (12,5%), considerata la prima forza di opposizione di sinistra, nonostante la forte presenza mediatica di Jean-Luc Mélenchon. Il Partito Socialista (PS), accreditato del 4,5% delle intenzioni di voto, conferma il suo crollo vertiginoso sulla scena politica francese, allo stesso livello degli ambientalisti e della sinistra radicale di Benoit Hamon.

Nella duplice ottica di aggraziarsi l'elettorato post-comunista e al contempo favorire una razionalizzazione dei molteplici sussidi sociali, vigenti in Francia, Macron in questi giorni ha lanciato un nuovo piano anti-povertà. Una misura unica, più trasparente a detta dello stesso inquilino dell’Eliseo. "Con una legge nel 2020 istituiremo un 'reddito universale di attività' per permettere ad ognuno di vivere in modo decente", ha annunciato Macron. Basterà per distanziare la Le Pen? In nove mesi l'onda lunga del sovranismo rischia di travolgerlo.