Leopoli (Ucraina), 1o marzo 2022 - L’ultima foto, l’ultimo bacio, l’ultima raccomandazione, l’ultima promessa. All’ingresso della stazione di Leopoli c’è la frenesia tipica dei saluti ma i sorrisi sono duri e tra meno di un’ora spariranno anche quelli. La frase "ci vediamo presto" è un lusso che i giovani soldati non possono permettersi, sanno troppo bene che questa guerra è un gioco per adulti in cui non sono ammesse fragilità. Decine di ragazzi in mimetica si riuniscono davanti al grande cancello che li separa dai binari, la direzione è Dnipropetrovsk ma la località operativa è top secret. C’è poco tempo e, chi può, lo investe tutto stringendo la propria fidanzata o abbracciando i genitori. Sono orgogliosi e spaventati. Sono giovani. Raid aerei russi contro due ospedali e un gasdotto "Vinceremo noi, non c’è dubbio – racconta Vitaliy, 21 anni e nessuna esperienza militare se escludiamo il corso di preparazione –. Non ho paura, non vedo l’ora di andare al fronte per difendere il mio Paese e vendicarmi dei russi". Viene proprio da Dnipropetrovsk, uno dei centri più colpiti in questo conflitto. "Sono stato in accademia per quasi 4 anni e quando ci hanno invasi io e i miei compagni eravamo pronti. Spero tanto che la guerra finisca in 3 o 4 giorni, penso davvero che possa accadere". A due metri di distanza un commilitone è stretto dalla sua ragazza in una morsa che non lascia scampo, sono così teneri che perfino qualche militare ha gli occhi lucidi. Vicino alle scale c’è una coppia che si abbraccia ma fatica a toccarsi perché entrambi indossano la divisa e il giubbotto antiproiettili. Lui soldato, lei poliziotta. Il berretto dell’uno tocca il cappellino dell’altra. Vorrebbero un po’ di intimità ma è impossibile non guardarli e alla fine lo capiscono e lo accettano. Si scambiano rassicurazioni – ...
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